La rinata Detroit Electric non produrrà i primi esemplari nel sud del Michigan bensì in Europa, nei Paesi Bassi.
Per gli Americani è una sorpresa, dato che l’azienda che ha riportato in vita uno dei nomi storici della prima era della mobilità elettrica sembrava indissolubilmente legato al territorio degli Stati Uniti ed a quello Stato in cui Detroit si trova.
Ma dopo alcuni segnali non del tutto chiari riguardo l’inizio della produzione, inizialmente pianificata per il mese di agosto presso Plymouth, l’azienda ha annunciato di aver cambiato programma e di voler iniziare la produzione delle sue sport car elettriche nei Paesi Bassi.
Naturalmente questo comporterà ulteriori ritardi nell’arrivo delle prime SP:01 e non è ancora stato reso noto dove sarà sito lo stabilimento olandese della Detroit Electric; malgrado ciò il CEO Albert Lam ribadisce che le auto arriveranno e che entro il 2014 saranno presentate altre due nuove auto a zero emissioni, mentre, per quel che riguarda i richiami alle radici del Marchio, il dirigente è stato perentorio: “Siamo la Detroit Electric, non la London Electric. Il legame con la città di Detroit e lo Stato del Michigan sono forti come lo sono sempre stati”.
A supporto di queste parole la promessa di produrre in futuro nello Stato natìo: intanto la Detroit Electric dovrà tenere fede all’apertura degli ordini fatta in marzo per le 999 SP:01 programmate in produzione (i volumi previsti erano di 2,500 veicoli l’anno con l’impiego di 100 dipendenti).
Proprio sugli introiti ricavati dalla vendita delle SP:01 si basa il finanziamento del prossimo modello, una seconda sport car, al quale dovrebbe seguire un veicolo meno caro rivolto alle masse: nel frattempo staremo a vedere come se la caveranno gli ex ingegneri Lotus che animano la rediviva Detroit Electric.
Andrea Lombardo
Fonte: DetroitNews