Dopo il battery swapping, Tesla lavora alla ricarica in 5 minuti: veloce come un pieno di benzina

3406
tesla ricarica
photo credit: jurvetson via photopin cc

tesla ricaricaAltro che sostituzione della batteria, altro che ricarica rapida in mezz’ora: a rendere i veicoli elettrici pratici da usare come le auto tradizionali ci vuole pensare lei, Tesla Motors. Ed ha la soluzione apparentemente più scontata: annullare i tempi di ricarica.

Già, perché non si può che parlare di annullamento quando J.B. Straubel, dirigente del comparto tecnologico dell’azienda automobilistica californiana, dichiara al corrispondente del MIT Technology Review che, se non domattina, poco più avanti, ricaricare la batteria dell’auto elettrica richiederà circa 5-10 minuti.

Impossibile? Anche le stazioni di ricarica rapida da 120 kW attualmente usate dalla stessa Tesla nel suo Supercharger Network erano viste come fantascienza non più di 10 anni fa, mentre adesso sono realtà; non soltanto, sfruttano in gran parte energia solare – quindi rinnovabile – e fanno “il pieno” al pacco batterie di una Model S (ben più capace di quelli degli EV standard) negli stessi 30 minuti che occorrono per un’altra auto elettrica da una stazione rapida normale.

Questo perché le colonnine di ricarica pubblica lavorano trasferendo 10 kW, mentre con i network rapidi con standard CHAdeMO siamo sui 50 kW e con SAE Combo si arriva ai 100 kW, sufficienti ad abbassare i tempi di rifornimento medi della mobilità elettrica ai 25/35 minuti.

Non bisogna farsi illusioni: Straubel stesso mette le mani avanti dicendo che esiste uno scarto tecnologico da compiere; ci si è però molto più vicini di quel che pensiamo. E Tesla ha tantissimo interesse nel fatto che ciò avvenga, dato che le auto elettriche sono il suo unico investimento e dato che la sua gamma di Model S vanta le batterie più potenti e dotate in quanto ad autonomia del panorama elettrico, che necessitano pertanto di un’infrastruttura molto potente per stare su tempistiche così basse.

Il Supercharger Network che Tesla sta ramificando sul territorio è una delle infrastrutture di ricarica più evolute del pianeta ed è riservato solo ai proprietari di Model S; sugli stessi punti di forza, ossia le pensiline fotovoltaiche e l’energy storage in situ che consentono di ottimizzare produzione, conservazione ed erogazione dell’energia, sarebbero concepite le stazioni super rapide da 5 minuti: ricorrere a fonti rinnovabili e all’immagazzinamento dell’energia sono punti fondamentali per evitare picchi di richiesta energetica che la rete pubblica potrebbe non riuscire ad assorbire.

Infatti uno dei limiti tecnologici del progetto risiede proprio nella fornitura di energia dalla rete, già oggi non dovunque in grado di supportare 120 kW: Straubel pensa però che sia solo questione di studiare bene l’infrastruttura.

Grazie all’eliminazione del caricatore a bordo delle auto, spostando il processo di conversione della corrente da alternata a diretta al di fuori del veicolo, nella colonna di ricarica, già si sono limati i tempi (il Supercharger Network, nel mese di maggio, aveva ulteriormente tagliato di 10 minuti le tempistiche); ma incrementare il trasferimento di energia pone anche il problema del surriscaldamento del pacco batteria: l’obiettivo di Tesla è sviluppare un sistema di connessione e dialogo tra la stazione di ricarica e l’elettronica del veicolo, in modo che il processo si regoli in modo da non incorrere in tale problema.

Tutto deve lavorare in perfetta sincronia, afferma Straubel. Soprattutto, dice che l’impresa è possibile: Tesla è in grado di costruire i componenti che le servono, dai caricatori, all’elettronica che controlli il sistema a bordo e fuori, al sistema di raffreddamento. Ha già per altro dimostrato di poter dare una spinta notevole allo sviluppo della tecnologia di ricarica, a partire dall’aver dotato le sue Model S di pacchi batterie con autonomie tre volte superiori a quelle degli EV concorrenti.

A quanto pare, è solo tutta questione di tempo.

 

 

Andrea Lombardo

Fonte: MIT Technology Review

 

1 COMMENT

  1. […] Presentata oltre un anno fa con una sensazionale conferenza stampa, la tecnica di sostituzione della batteria porta un notevole vantaggio di tempo anche rispetto al pur rapidissimo sistema di ricarica Supercharger della stessa Tesla Motors: in appena 3 minuti, con una procedura del tutto automatizzata, una Model S scarica è in grado di ripartire con la piena autonomia. […]

Comments are closed.