La notizia negli ambienti Enel ed Eni circolava già da tempo ma adesso la multinazionale dell’energia italiana è uscita allo scoperto: un nuovo modello di colonnina ultra rapida per la ricarica dei veicoli elettrici è stata sviluppata ed approda ora alla fase di test in strada.
Il duo Enel-Eni, che due anni fa firmò un accordo preventivo per una possibile installazione di massa dei dispositivi di ricarica per auto elettriche nei benzinai della rete Eni, ha progettato una colonnina multistandard che può sopportare il rifornimento simultaneo di tre veicoli (evidentemente con sistemi sia in corrente continua che alternata): interessanti i tempi, 15 minuti appena per l’80% della carica di ognuna delle auto connesse, nettamente meno della mezz’ora stimata oggi per i sistemi rapidi.
La prima installazione pilota avrà luogo a Pomezia, come spiegato da Alessio Tonelli, direttore retail mobility di Eni intervenuto al convegno organizzato da RSE (Ricerca sul Sistema Energetico) e Comune di Milano: “Si tratta del primo test in Italia di una colonnina multistandard e multiutente capace di ricaricare fino a tre vetture contemporaneamente in modalità ultra veloce”.
“È un test al quale teniamo molto perché ci darà indicazioni molto importanti sulla reale fruibilità di queste nuove tecnologie”, prosegue Tonelli.
Una fruibilità che, osservando gli esempi statunitensi e canadesi di intere arterie autostradali dotate di tali sistemi, non dovrebbe incontrare veri ostacoli se non nella particolare realtà italica, nella quale spesso le avanguardie tecnologiche invecchiano nei cassetti.
Questo nuovo dispositivo sarebbe una vera panacea per il male più grande che affligge l’auto elettrica in Italia, ossia l’assenza di una rete di ricarica diffusa ed accessibile da tutti gli utenti, a prescindere dalla tipologia di veicolo e dallo standard di connessione montato a bordo.
Nel 2013 Enel aveva sviluppato una colonnina di ricarica rapida in corrente alternata (modalità che non raggiunge le prestazioni dei sistemi in corrente diretta, vedasi il CHAdeMO promosso dall’industria automobilistica giapponese o i sistemi Combo sviluppati dalle Case europee ed americane) per venire incontro alle esigenze della Renault ZOE, prima compatta lanciata anche in Italia ad un prezzo competitivo.
Tuttavia il sistema di ricarica della ZOE è rimasto praticamente isolato sul mercato, non trovando diffusione tale da giustificare un’infrastruttura ad hoc solo per lei.
Il nuovo dispositivo potrebbe facilitare la costruzione di un network di ricarica rapida nazionale: dispositivi ultra veloci (30 minuti per l’80% della ricarica) in Italia non ne esistono quasi – si ricorda la stazione dimostrativa CHAdeMO installata da Nissan nell’Autogrill Villoresi Est l’anno scorso – mentre basta muoversi in Europa per trovare Stati che stanno o hanno costruito reti con copertura nazionale (Gran Bretagna, Paesi Bassi e persino l’Estonia sono fra questi).
Inoltre, esistono già stazioni di servizio simili, come quelle installate dalla multinazionale svizzera ABB o usate nel network statunitense delle Freedom Stations.
Andrea Lombardo
Fonte: TGcom24
Non è ben chiaro il senso dei 15 minuti anziche dei 30 con altri sistemi veloci. Perchè il processo di ricarica è governato dal veicolo.
“Direct current” vuol dire “corrente continua”, non “corrente diretta”!!!
@Carlo.A , se la colonnina non ha abbastanza potenza, nessuna macchina, anche predisposta, può caricarsi in 15 minuti; se invece ce l’ha, può caricare sia le auto “lente”, sia le future auto a ricarica veloce!
Ok, allora giro la domanda. Quali sono i veicoli compatibili con una ricarica da 15 minuti? oggi dovrebbe essere solo la BMW i3
Chiaramente per una ricarica veloce servono entrambe le condizioni: sufficiente potenza della stazione di ricarica e batteria in grado di sostenerla (come giustamente Carlo fa notare).
Non ho mai letto della possibilità della i3 di ricaricarsi (0-80%) in 15 min. Sarebbe grandioso (soprattutto pensando a future batterie più grandi). Qualche fonte…? Grazie