EVrescue è il nome dell’unità mobile di ricarica installata sui Volkswagen Transporter in dotazione alla flotta RAC per il soccorso degli automobilisti: con 5 kW di potenza erogabile, la “colonnina portatile” può dare una scossa da 50 km di autonomia in circa mezz’ora di tempo, quando non ricaricare completamente una vettura in 4 ore (i tempi dipendono anche dalle caratteristiche della vettura).
L’idea di approntare un servizio di pronto soccorso stradale per i veicoli elettrici è nata in seno alle varie iniziative pro mobilità elettrica che la Gran Bretagna sta promuovendo. Se gli incentivi statali non riescono a far crescere la rete di ricarica al ritmo desiderato, ecco che la soluzione offerta dal Royal Automobile Club può far stare un po’ più tranquilli i pionieri inglesi dell’auto a zero emissioni.
Il servizio è pensato per consentire a chi si trovi a corto di energia di poter raggiungere casa o la più vicina stazione di rifornimento: un’iniziativa del tutto simile si era già vista negli Stati Uniti, dove però il veicolo di soccorso è, più coerentemente, un camion ibrido plug-in (mentre i VW Transporter sono normali diesel).
La prima zona del Paese ad usufruire del servizio EVrescue sarà quella inerente a Birmingham, il mercato che ha venduto gran parte dei 9,000 veicoli elettrici immatricolati in Gran Bretagna: il collegamento con la presenza di una sviluppata rete di ricarica non può sfuggire, esattamente come non passa inosservato nel resto dei mercati pro EV.
In tutto il Regno Unito si sta però registrando una forte crescita delle vendite di auto elettriche pure, testimoniato da un +265% confrontando il primo trimestre 2014 con quello 2013.
Il risultato è dovuto all’impegno del governo, più volte promotore di incentivi per l’acquisto dei veicoli e l’installazione di reti di ricarica, anche tramite operazioni di forte impatto sociale come l’aver attirato a Sunderland la produzione europea delle Nissan Leaf.
Londra e molte altre municipalità stanno poi inserendo nel trasporto pubblico bus e taxi a trazione elettrica, con progetti anche molto avveniristici che sicuramente possono influenzare l’opinione pubblica.
Mentre il Committee on Climate Change ha fissato a quota 1,700,000 il numero di EV che la Gran Bretagna dovrebbe cercare di mettere in circolazione per ridurre consistentemente le proprie emissioni nocive, il punto debole rimane sempre la diffusione dei punti di ricarica.
Nel Paese se ne contano 5,000, dei quali solo 220 rapidi (20-30 minuti per l’80% della carica): i piani di infrastrutturazione sono però molti e dall’inizio del 2013 ad oggi sono già stati compiuti passi da gigante.
Andrea Lombardo
Fonte: FleetNews