Con l’arrivo del 2014 la Formula E si mostra in tutta la sua potenza calcando le strade di Las Vegas, che il 6 Gennaio hanno visto la prima esibizione pubblica della nuova monoposto Spark-Renault SRT_01E che farà da auto ufficiale per tutti i team iscritti alla prima stagione.
La Befana, quest’anno, ha quindi avuto i connotati dell’argentea livrea scelta dalla FIA per l’auto elettrica da corsa più attesa del 2014: guidata dal pilota e collaudatore brasiliano Lucas di Grassi, la monoposto a emissioni zero debutterà infatti nel primo Gran Premio (o, meglio, E-Prix) della storia a Settembre.
Sono ancora in pochi a saperlo ma la Formula Uno ha ormai una sorella “elettrica”: il primo campionato di Formula E non è infatti iniziativa da prendere sotto gamba e basta vedere chi c’è dietro la sigla di Formula E Holdings (FEH).
Oltre al CEO della FEH Alejandro Agag, il nome che pesa è quello di Jean Todt ed il patrocinio che conta è proprio quello della FIA, la Federazione Internazionale dell’Automobile, che imparenta subito la nuova competizione elettrica con la storica Formula Uno.
Inoltre il nome della monoposto sviluppata per la prima stagione e messa a disposizione dei team concorrenti (lo sviluppo in proprio sarà consentito dopo le prime edizioni “di assestamento”) rivela anch’essa natali di prim’ordine: se la francese Spark Technologies dice poco ai più, Renault suona subito più familiare. Senza contare che nei suoi vari componenti la nuova monoposto elettrica è un sunto della F1, da Williams a McLaren passando per Dallara.
Lo spettacolo di Las Vegas, con la Spark-Renault SRT_01E (nome completo dell’auto) per protagonista ha approfittato dell’apertura del CES, il Consumer Electronics Show, per attrarre su di sé l’attenzione: è infatti iniziata la parte più significativa dell’avvicinamento alla griglia di partenza dei Gran Premi elettrici.
Il campionato, il primo della storia per sole monoposto elettriche patrocinato a così alto livello e con una copertura media paragonabile solo a quella della F1, inizierà a Settembre e coprirà 10 tappe su tre continenti: dieci metropoli ospiteranno gli E-Prix con qualifiche e gara su tracciato urbano e, se le località sono quasi tutte novità di rilevo nel panorama delle corse (del calibro di New York, Londra e Beijing), esiste anche una continuità data da Montecarlo.
Tutte inedite invece le scuderie, almeno per gli appassionati europei: salvo alcune costituitesi ad hoc (e, anche qui, ci sono delle “prime volte” come quella di un team cinese, novità assoluta al di fuori dei confini nazionali) le altre non provengono dalla F1 ma dalla IndieCar e dal Gran Turismo. Unica eccezione, che conferma la regola, è la rediviva Super Aguri giapponese.
Di operazioni di immagine come questa, mirate a far montare l’attesa per il nuovo campionato della FIA, ne vedremo quindi parecchie perché la Formula E, con l’organizzazione che ha messo in piedi, intende fare da spartiacque fra ciò che sono oggi le auto elettriche nell’immaginario pubblico e ciò che molti vorrebbero farle diventare: una realtà.
Anche qui, un’occhiata a chi ha investito nella Formula E e nelle singole scuderie non fa che confermare quest’idea: ce n’è per tutti i gusti, dal patron di Virgin alla star di Hollywood Leonardo Di Caprio, da Michelin al gruppo indiano Mahindra, da Alain Prost al proprietario dei Boston Celtics.
Andrea Lombardo
Fonte: FIA Formula E, Renault Press