Idrogeno per le fuel cells dagli scarti del grano: per la Virginia Tech è possibile

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2969383837_3aa3d79126Se l’idrogeno si sta facendo sempre più strada tra i carburanti del futuro, allo stesso modo si moltiplicano le ricerche in merito che fanno parlare di sé: una delle più curiose giunge dall’istituto di ricerca americano Virginia Tech, che vede negli scarti di lavorazione del granturco una fonte di idrogeno a buon mercato più che plausibile.

Senza entrare nel merito delle complicate operazioni matematiche alla base dello studio, è sufficiente dire che i ricercatori statunitensi hanno trovato un metodo per sintetizzare un mix di idrogeno e diossido di carbonio da bucce, pannocchie e steli di grano per connotare la notizia.

Per altro, sempre secondo la ricerca, questo procedimento garantirebbe una resa di conversione superiori a quelle delle metodologie attuali e sarebbe riproducibile su di una scala abbastanza contenuta da poter essere facilmente ospitata anche presso gli stessi punti di distribuzione dell’idrogeno.

Insomma, alla Virginia Tech sperano vivamente di aver trovato il modo per rendere l’idrogeno più facilmente producibile con minor impatto ambientale nonché per renderlo un affare appetibile per imprese locali e non solo per grandi multinazionali dell’energia.

Non mancano gli scetticismi riguardo alla sua derivazione dagli scarti del grano: come i biocarburanti – vedi l’etanolo – già ricavati da questi vegetali, anche nel caso dell’idrogeno avanzano i dubbi sulla reale compatibilità ecologica del processo, oltre che su eventuali ricadute negative sul mercato alimentare. Tuttavia, il ricorso alle sole parti scartate dovrebbe rendere più sostenibile il progetto dei ricercatori della Virginia Tech.

Per il momento lo studio è stato finanziato grazie alla Shell GameChanger Initiative ed alla National Science Foundation: per arrivare ad uno stadio realizzativo del progetto occorreranno ancora soldi, probabilmente in arrivo a seconda delle prospettive di applicazione nel crescente mercato dei veicoli elettrici cui la ricerca è espressamente rivolta.

 

 

 

Andrea Lombardo

Fonte: Autoblog