Il London Olympic Park circuito della Formula E?

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Finita un’Olimpiade si spengono i riflettori dei media: rimangono frammenti di storia, record e faraoniche cattedrali ad abbellire le città ospitanti. Ma un problema ricorre ogni volta: cosa fare delle imponenti strutture varate per ospitare lo svolgimento dei giochi? Una parte degli impianti sportivi e dei potenziamenti alle reti di trasporti sono state anche sinonimo di recupero per intere parti di città, prima degradate, e rimangono a beneficio della cittadinanza; ma non tutto si converte ad un utilizzo continuativo nel tempo, le ex città olimpiche lo sanno bene.

Ed ecco che il London Olympic Park si pone i medesimi interrogativi: cosa farò “da grande”?

Una delle soluzioni potrebbe venire da una sua designazione come circuito per la Formula E, come lo stesso Bernie Ecclestone avrebbe suggerito: seppur tendenzialmente elettro-scettico, il supremo patron della Formula Uno probabilmente pensa che un Gran Premio di Londra sarebbe una bella cassa di risonanza.

Sulle rive del Tamigi gli sponsor per un eventualità del genere esistono, come ad esempio l’ex Science Minister Lord Drayson, bussinessman con il pallino delle corse nonché proprietario della Drayson Racing Technologies. Drayson scenderebbe in pista, letteralmente, sostenendo l’avvento del Formula E Championship in una sua tappa londinese.

Nei prossimi due anni proprio a Londra si verificheranno i test sui sistemi di ricarica ad induzione forniti da Qualcomm Halo che consentiranno di definire le modalità di svolgimento delle gare. La ricarica ad induzione, che esiste già da tempo per i nostri telefonini anche se non è mai venuta di moda, avvenendo tramite dispositivi posizionati nell’asfalto lungo il circuito di gara eviterebbe un pit-stop ai piloti per cambiare vettura.

Le corse dovrebbero durare infatti un’ora e le batterie al litio ad alta capacità provvederebbero ad erogare la potenza necessaria alle monoposto per correre alla massima velocità (250 km/h circa) per quasi mezz’ora, costringendoli così a cambiare auto a metà gara.

Al di là del fatto che potrebbe essere un dettaglio tatticamente interessante per lo svolgimento della competizione, si sta cercando di mettere a punto una ricarica ad induzione tale da azzerare la necessità di rifornimento, ergo sostituzione della vettura dati i tempi comunque più lunghi rispetto ad un travaso di carburante.

L’impatto della Formula E, che sceglierà circuiti cittadini proprio per la sua natura, sull’opinione pubblica riguardo alla mobilità elettrica sarà fondamentale; chi vive in città è maggiormente coinvolto nelle problematiche legate al traffico e all’inquinamento di vario tipo: per questo lo sfrecciare delle monoposto elettriche si pensa che possa appassionare di più le realtà urbane che non le rurali.

Tra le candidature vociferate si annoverano, oltre a Londra, Parigi, Rio de Janeiro, New York e Miami. E la domanda sorge spontanea: cosa ne pensate di Roma, recentemente aggiuntasi? Sarebbe un bel punto di incontro fra le vestigia della civiltà antica ed il progresso ecosostenibile verso il quale dovremo prima o poi rivolgerci, no?

 

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