Il taxi ideale è elettrico: la Nissan Leaf a zero emissioni la più scelta

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Nissan Leaf Taxi

Nissan Leaf TaxiTra le auto elettriche la più venduta è la Leaf di Nissan, che è anche quella più proposta in veste di taxi: in Europa gli esempi del suo utilizzo sono molteplici e, dopo i primi mesi di servizio, si comincia a capire quali e quanti siano i vantaggi che ne derivano.

Una delle platee cui si è per prima rivolta la mobilità elettrica è quella dei tassisti: un connubio di servizio pubblico e trasporto privato. Il tassista infatti vive ed utilizza il mezzo di lavoro anche in ambito personale, definendosi come tester ideale per qualsiasi modello di auto.

Nel caso delle vetture elettriche il fine poi è doppio: da una lato verificare e dimostrare le buone capacità del veicolo, dall’altro renderlo visibile e farlo pian piano conoscere alle persone, a quei numerosi clienti che un tassista trasporta nell’arco delle sue giornate lavorative.

Nissan, puntando proprio sul ruolo di evangelisti inconsapevoli che i tassisti avrebbero assunto, ha stretto molteplici accordi per far adottare la Leaf come taxi elettrico in quante più realtà possibili: l’azienda ricorda le collaborazioni con l’olandese Taxi-E di Amsterdam, con l’inglese Phoenix Taxis e con svariati conducenti di taxi-Leaf dal Portogallo alla Spagna.

Il coro è unanime: l’auto elettrica è economica e facile da mantenere. Laddove un conducente avrebbe speso più di 5.000 euro in diesel (a fronte di 77.000 km percorsi) la spesa per l’elettricità della Leaf è stata di 1.800 euro, come nel caso del testimonial spagnolo di questa campagna di informazione veicolata da Nissan. Ora che in alcune realtà i taxi elettrici hanno accumulato diverse centinaia di migliaia di km sulle ruote, gli effetti si possono constatare: i clienti, stando a quanto riportato dai diversi tassisti elettrici intervistati dall’azienda, si trovano bene e sono incuriositi in prima persona dall’auto. Al contempo, in diverse città europee, da Lisbona ad Amburgo, con una percorrenza media di 80-100 km giornalieri l’autonomia si dimostra più che sufficiente a coprire i servizi richiesti: a Zurigo la maggior parte delle Leaf taxi registra una durata media di 15 minuti per viaggio a cliente, il che permette ai taxi elettrici di conservare buona parte della carica.

Quindi i bassi costi di gestione (la minor componentistica sui veicoli elettrici diminuisce la percentuale di guasti meccanici che li interessano) ed il risparmio sul carburante fanno da volano per l’adozione dei taxi elettrici grazie al passaparola tra gli stessi operatori di settore.

Per il momento le flotte di taxi elettriche attive in Europa hanno numeri ancora contenuti: la Taxi-E di Amsterdam ha in servizio 13 Leaf per un totale di 700.000 km a zero emissioni percorsi (3.000 sono i veicoli del parco taxi cittadino), Zurigo ha allestito la prima metà di quella flotta che dovrà entro il 2015 costituire il 15% del totale dei taxi della città svizzera, mentre Prima Clima, società di taxi di Amburgo in Germania ha messo su strada le sue prime 4 Leaf.

Nella maggior parte dei casi le adozioni di taxi elettrici nelle città sono supportati dai Comuni con l’installazione di reti di ricarica dedicate: in pratica, i taxi fungono da prova generale in scala ridotta di quel che potrebbe essere la mobilità globale del futuro.

Durante la Giornata della Terra 2013 Nissan Leaf è stata scelta presentata anche a New York come taxi elettrico della Grande Mela: così è stato anche per Rio de Janeiro in Brasile e per il Giappone, che usa le auto elettriche da ben più tempo che altrove.

In Italia la mobilità elettrica è ancora poco diffusa anche fra i tassisti: l’URI Taxi ha però già condotto ricerche e giornate di studio proprio sui suoi benefici, sondando anche le opinioni dei clienti, in maggior parte favorevoli all’adozione di auto a zero emissioni per questo servizio.

Per quel che ci riguarda, bisogna probabilmente attendere che qualche municipalità illuminata decida di lanciare sé stessa come città dai trasporti a zero emissioni, magari puntando anche sul ritorno di immagine che potrebbe ricavarne (pensiamo ad una delle tante città d’arte che abbiamo), iniziando a convertire pian piano il proprio parco taxi in altrettanti silenziosi veicoli elettrici.

 

 

Andrea Lombardo

Fonte: Nissan Italia