Lo conferma con un comunicato stampa, emesso in data odierna, Confindustria ANCMA, preoccupata da un ritardo che rischia di bloccare il mercato e vanificare l’efficacia della misura
Già da diversi giorni, alcuni rivenditori di veicoli elettrici si sono rivolti anche a noi per avere notizie sulle norme attuative del provvedimento approvato con la legge di bilancio il 30 dicembre scorso, che introduce anche in Italia incentivi all’acquisto di veicoli ibridi ed elettrici. La norma include anche ciclomotori e moto a trazione elettrica ma esclude le bici a pedalata assistita.
Come è noto, l’operatività è però subordinata all’emanazione di norme attuative oltre che al funzionamento della specifica piattaforma informatica che consenta la gestione dell’erogazione dell’incentivo da parte di rivenditori e case costruttrici.
L’assenza di notizie in merito da parte degli enti governativi ha fatto salire la tensione tra i rivenditori che faticano a gestire l’impazienza della clientela che, di fatto, non acquista in attesa di uno sconto promesso ma non ancora disponibile.
Il comunicato di Confindustria ANCMA
L’odierno comunicato di Confindustria ANCMA che molto si è spesa prima per l’approvazione del provvedimento con l’inclusione di ciclomotori, moto e scooter ibridi ed elettrici, e, successivamente, per fornire tutte le informazioni necessarie alla sua attuazione, rappresenta un chiaro grido d’allarme del rischio di mercato che si sta correndo.
Il presidente Andrea Dell’Orto ha, a tale proposito, dichiarato: “Auspichiamo un avvio nei tempi prestabiliti, perché ritardi e incertezze rischiano di bloccare il mercato e di rendere meno efficace una misura che si annuncia positiva.”
A meno di 24 ore della formale entrata in vigore – ha sottolineato ancora Dell’Orto – le Case costruttrici e importatrici, i concessionari e i potenziali acquirenti non sanno ancora come muoversi. La copertura economica per le due ruote è prevista solo per il 2019: già due mesi sono passati e visto l’approssimarsi della bella stagione, l’attesa sul mercato è molto alta per una misura che stimiamo possa generare un incremento di almeno il 50% dei veicoli elettrici, che rientrano nei limiti imposti dagli incentivi”.
Una situazione che, come provano le nostre testimonianze dirette, rischiano di creare imbarazzi tra venditori e clienti fino a compromettere possibili contratti d’acquisto.
Cosa prevede il provvedimento
Come si ricorderà, il provvedimento approvato dopo lunghe polemiche relative alla penalizzazione prevista per l’acquisto di auto tradizionali, introduce un ecobonus per le auto nuove immatricolate dopo il 1° marzo 2019 che emettono non più di 70 g/km di CO2 ed il cui prezzo di listino iva inclusa non sia superiore a 61.000 euro. L’agevolazione sarà più sensibile in caso di rottamazione di un mezzo Euro 1, Euro 2, Euro 3, Euro 4 secondo la seguente tabella:
Emissioni di CO2 (Ciclo NEDC) |
Contributo con rottamazione |
Contributo senza rottamazione |
0-20 g/km | 4.000 euro | 6.000 euro |
21-70 g/km | 1.500 euro | 2.500 euro |
In parallelo è prevista una Ecotassa all’acquisto in funzione del livello di emissioni di CO2, misurata secondo il ciclo NEDC, così schematizzata:
Emissioni di CO2 (Ciclo NEDC) | Ecotassa all’acquisto dal 1-03-2019 |
Sino a 160 g/km | Nessuna |
161-175 g/km | 1.100 euro |
176-200 g/km | 1.600 euro |
201-250 g/km | 2.000 euro |
Oltre 250 g/km | 2.500 euro |
Incentivi anche per le moto
Rientrano nei benefici anche ciclomotori, scooter e moto a trazione ibrida ed elettrica se di potenza sino a 11 kW (categorie L1e e L3e).
L’incentivo sarà pari al 30% del prezzo di listino con un massimo di 3000 euro con il vincolo di rottamare un mezzo della stessa categoria, omologato Euro 0, Euro 1 o Euro 2.
Lo stanziamento per le due ruote è di 10 milioni di euro ed è limitato solo al 2019.