KSPG testa range extender silenzioso ed universale per EV

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Dalle pieghe del NAIAS di Detroit 2014 ecco uscire una soluzione per l’ansia da autonomia che il feroce luogo comune vuole affligga chi guida un’auto elettrica. La tedesca KSPG AG ha infatti portato con sé un prototipo di range extender che promette di estendere l’autonomia del veicolo mantenendo immutato il comfort di silenziosità tipico di un veicolo a propulsione eletrica.

Una delle soluzioni intermedie fra la propulsione elettrica tout court e quella tradizionale è rappresentata appunto dall’utilizzo di motori endotermici di piccole cilindrate e dimensioni in appoggio a quello elettrico: il secondo muove l’auto, mentre il primo genera corrente elettrica che ricarica la batteria del veicolo durante la guida.

In commercio esistono auto di serie come la Opel Ampera (o Chevrolet Volt) e la BMW i3, nella versione BEVx, che, con alcune differenze, si servono di questa architettura propulsiva per raddoppiare o quadruplicare l’autonomia totale del mezzo.

KPSG è intenzionata a produrre un range extender universale e sostiene di aver trovato il modo di renderne l’impatto acustico nullo grazie ad un sistema sviluppato da FEV GmbH in grado di compensarne le vibrazioni: in questo modo il 2 cilindri,V-type benzina, procurerebbe nuova energia alla batteria mantenendo inalterata la quiete dell’abitacolo.

Per il momento KSPG ha testato la tecnologia su di una FIAT 500 elettrica ma afferma che il range extender è facilmente installabile su qualsiasi veicolo. Il radiatore ed il piccolo serbatoio, disposto verticalmente, sono le uniche componenti non premontate assieme al blocco motore in un unico supporto pronto per l’installazione: l’intero sistema, nella FIAT 500 usata per i test, è stato montato al di sotto del pianale del vano bagagli.

L’opzione range extended è vista anche da molti legislatori come una via sulla quale puntare per ridurre la diffidenza delle persone nei confronti delle auto elettriche, tant’è vero che in California, dove si ha forse una delle legislazioni più comprensive e complete nei confronti di questi nuovi tipi di veicoli, si è già intervenuto per definirne esattamente i limiti.

Passare all’auto elettrica è importante per via dell’annullamento delle emissioni di CO2 in marcia ed i range extender non devono snaturarne, secondo alcuni, l’essenza: gli REx o EREV (Electric Range Extended Vehicle) grazie al generatore a benzina possono coprire molto più del doppio dell’autonomia della sola batteria, rimanendo, come una stampella psicologica, il punto di riferimento degli automobilisti più che la ricarica elettrica; i BEVx, invece, sono normati perché dal range extender non possano ottenere che un raddoppio dell’autonomia, nell’ottica che il loro utilizzo serva principalmente a raggiungere la colonnina di ricarica più vicina quando si è a corto di energia.

In ogni caso, le emissioni di CO2 di un range extender sono infime rispetto ad un vero motore endotermico usato per muovere il veicolo e rappresentano quindi un’opzione ancora semisconosciuta ma valida in attesa che il costo di batterie con autonomie davvero alte (500 km) scenda abbastanza da essere conciliabile con il prezzo di un’auto di fascia accessibile ai più.

 

Andrea Lombardo

Fonte: KSPG Automotive via AutoblogGreen

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