La BYD Qin plug-in hybrid diventa l’auto elettrica più venduta della Cina

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BYD Qin Plug-in Hybrid
BYD Qin Plug-in Hybrid
BYD Qin Plug-in Hybrid

Con l’avvio del 2014 dalla Cina sono arrivate notizie controverse sul mercato dei veicoli elettrici: visto come Eldorado delle zero emissioni dalle Case occidentali, il Paese ha troppi problemi di smog per non pensare alla trazione elettrica ma pare incontrare una diffidenza interna da non sottovalutare.

Almeno sino a qualche mese fa: un’auto sembra aver fatto tabula rasa del passato, facendo registrare vendite record in poche settimane, ben 6,000 esemplari dall’inizio dell’anno. Si tratta della BYD Qin Plug-in Hybrid (si legge “cin”), berlina ibrida che dispone di 70 km di autonomia elettrica, buona accelerazione (0-100 km in 5.9 sec) e che consuma solo 1 litro e mezzo di benzina ogni 100 km.

BYD, uno dei principali gruppi industriali cinesi, sembra aver azzeccato la formula giusta per piacere ai suoi connazionali, più volte descritti come fatalmente attratti dalle vetture straniere: lanciata sul mercato a Gennaio 2014, la berlina ibrida plug-in ha venduto 100 esemplari già nei primi 2 secondi nei quali è stata disponibile sul sito del produttore.

Cose dell’altro mondo o, per meglio dire, cose da Cinesi: fatto sta che nelle prime settimane dell’anno la Qin PHEV ha raggiunto le seimila ordinazioni, doppiando in solitaria il numero di auto elettriche vendute nell’intera Cina nel 2013, che furono 6,795 circa.

Impressionante nonché fonte di gioia per BYD, che asserisce in un comunicato stampa come la Qin sia balzata oltre il 50% del mercato dei veicoli alternativi cinesi (dato che fa riflettere, dall’altra parte, su quante poche vetture ecologiche circolino nel vastissimo Paese).

Secondo gli analisti cinesi, citati sempre dalla Casa automobilistica, si tratta solo di un inizio: le vendite non dovrebbero rallentare perché sia le autorità di Shanghai che quelle di Beijing hanno dato il loro benestare alla vendita della Qin nei rispettivi distretti amministrativi, con accesso agli incentivi per le auto ad energia pulita.

Le immatricolazioni di automobili in Cina sono infatti regolamentate a livello regionale proprio per impedire che troppi veicoli si riversino per le strade: al contrario, sono fortemente incentivati i modelli ecologici, considerati l’unica strada per abbattere lo smog che si concentra nei cieli sopra alle aree metropolitane.

Il governo cinese sta cercando di smuovere le acque favorendo anche le importazioni di auto dall’estero, aprendo le porte del suo mercato interno ai brand occidentali, interessati a trarre dalla rampante (anche se in fase calante) economia asiatica nuova fonte di guadagno.

In tutto ciò, i veicoli elettrici sono visti come il passepartout per accedervi, data la posizione della Cina, pressoché intenzionata ad obbligare i suoi cittadini a prendere in considerazione le auto a zero emissioni.

La BYD Qin ibrida plug-in è disponibile sia in Cina che in Sud America: negli Stati Uniti ed in Europa potrebbe arrivare nel 2015 e la Casa automobilistica sta gradualmente penetrando in Occidente fornendo autobus e taxi elettrici alle società di trasporto pubblico.

 

 

Andrea Lombardo

Fonte: BYD