Dopo un 2013 dalla crescita esponenziale, il mercato dell’auto elettrica ha vissuto l’inizio del 2014 diviso tra le schizofrenie di previsioni eccessivamente ottimistiche e le “gufate” degli elettro-scettici.
Dopo un anno di vendite la verità pare scegliere, come sempre, la strada intermedia: non si tratta di boom mondiale ma si può parlare di disfatta solo rapportandosi a pronostici eccessivamente euforici.
È l’associazione francese Avere-France a mostrare il re nudo, scoprendo che, tutto sommato, il fenomeno che ha caratterizzato le primavere degli ultimi due anni nel nord America sta, con ritardo, avendo luogo anche in Europa.
Con la sola eccezione della Francia, indietro del 29% rispetto alle vendite del 2013 (politiche incentivanti e mercato inflazionato dal lancio della Renault ZOE ne sono in gran parte la ragione), tutto il vecchio continente sta avanzando di un buon 33%.
Le stime de l’Avere-France sono basate sulla comparazione dei periodi Gennaio-Aprile rispettivamente di un anno fa ed
appena trascorso: 7 sono i mercati contemplati (no, l’Italia non è stata inclusa) e la sola tipologia di veicolo inclusa è quella puramente elettrica.
Escludendo tutte le forme di ibridazione risultano essere quindi circa 18000 le vetture puramente elettriche vendute da un anno all’altro fra Norvegia, Francia, Germania, Paesi Bassi, Svizzera ed Austria.
Alcuni mercati sono partiti da numeri asfittici e registrano incrementi esorbitanti come l’Austria, in testa alla graduatoria con un +472% dovuto ad appena 469 unità di differenza con l’anno precedente, ma altri, vedasi la Norvegia, mantengono un incremento record (+313%) abbinatamente a numeri consistenti (6796 unità).
La Germania osserva un +65%, la Svizzera ragiona su di un +109%, la Gran Bretagna vede finalmente una crescita del +212% ed i Paesi Bassi, altra nazione in cui l’elettrico è andato forte nel 2013, prosegue sulla china di un +239%.
Basta dare tempo al tempo, si potrebbe dire.
Andrea Lombardo
Fonte: Avere-France