Le Filippine vogliono un futuro meno inquinato: al via la costruzione dell’infrastruttura di ricarica per veicoli elettrici

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Credits: Asian Development Bank
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Credits: Asian Development Bank

Dopo il piano di introduzione sistematica nelle strade del Paese di Tuk-Tuk, i tradizionali taxi tricicli, a zero emissioni, il principale gestore di energia elettrica nazionale presenta il primo modello di stazione di ricarica, promettendo forti investimenti sulla mobilità elettrica.

Le Filippine fanno parte di quei paesi asiatici afflitti da gravi problemi di inquinamento ed allo stesso tempo crucciati dalla loro dipendenza dalle importazioni di petrolio. Le congestionate strade dei centri filippini sono intasate da migliaia di veicoli che, se fossero elettrici, risolverebbero in buona parte questi problemi: allo stato attuale delle cose sono però ben pochi.

I privati che posseggono un’auto elettrica devono poterselo permettere e per la ricarica devono ricorrere a prese industriali installate presso le abitazioni: potrebbe però essere alle porte una nuova realtà.

Manila Electric (meglio nota come Meralco), la principale azienda distributrice di elettricità sul territorio filippino, ha finalmente presentato il prototipo di colonnina di ricarica per auto elettriche – l’eVehicle Power Station – che metterà in commercio entro la fine del 2013. La prima stazione dimostrativa verrà poi installata nella città di Mandaluyong, poco distante dal quartier generale di Manila Electric e teatro del progetto e-Trike finanziato dalla Asian Development Bank (ADB).

Secondo questo progetto 100,000 tricicli a motore elettrico ad uso taxi saranno immessi sulle strade filippine entro il 2016 in sostituzione degli storici Tuk-Tuk, i quali devono per altro il loro nome proprio al ripetitivo rumore dei motori a scoppio. Alcuni di questi sono già in servizio presso il distretto finanziario di Makati ed il piano della ADB prevede che la conversione di questi veicoli alle zero emissioni contribuirà a mandare in pensione gli oltre 3 milioni e mezzo di mezzi inquinanti che oggi circolano nelle Filippine.

Il piano di Meralco va però oltre l’assistenza ai risciò elettrici: l’azienda vuole spingere il mercato interno dei veicoli elettrici iniziando lei stessa a produrne; contemporaneamente le installazioni di colonnine di ricarica proseguiranno a seguito dei risultati di una prima fase beta; attualmente l’investimento necessario per costruirne una è intorno ai 23,000$, meno di 18,000 euro.

Certamente anche i Filippini devono scontrarsi con il problema degli standard di ricarica che, chiaramente non potranno soddisfare universalmente: Meralco è però pronta ad investire sullo sviluppo di un’industria interna al Paese che costruisca auto elettriche e che quindi stabilisca il prevalere di uno standard nazionale.

 

 

Andrea Lombardo

Fonte: TheWallStreetJournal, BusinessInquirer 

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