Andare all’università negli States può aiutare a scoprire un’alternativa ai soliti trasporti: come risulta dal gestore di una delle più diffuse reti di rifornimento per veicoli elettrici, ChargePoint, i campus a stelle e strisce sono particolarmente forniti proprio in quanto a colonnine di ricarica.
Da quando, nel 2010, il primo punto di ricarica venne installato presso il Pasadena City College, la curva di adozione si è impennata del 35%, portando a contare oggi oltre 1,100 prese disponibili nelle università americane.
Alla base di questa crescita vi sarebbe la maggior apertura mentale dimostrata dagli studenti, più propensi che in passato ad adottare un veicolo plug-in per i propri spostamenti; certo, in molte zone aiutano poi i redditi solitamente al di spora della media nazionale (vedi California) e, più in generale, il minor costo al compratore delle stesse auto elettriche, fortemente supportate dagli incentivi statali.
In aggiunta, i college statunitensi si sono spesso accordati con società di car sharing come Zipcar o Car2Go, che utilizzano anche EVs, per dare ai propri studenti un miglior servizio.
Resta però che in tutti gli Stati Uniti esistono istituti di formazione superiore che danno la possibilità a chi costituirà le future generazioni dirigenziali del Paese di conoscere l’alternativa dell’elettromobilità e, perché no, di percorrerla, ponendo una seria ipoteca sull’azzeramento dei pregiudizi nei confronti delle innovazioni.
Esiste anche una sorta di graduatoria dei campus più EV friendly: si scopre così il primo posto è detenuto dalla University of California Davis (Sacramento) con 38 stazioni di ricarica per auto elettriche installate nel campus, seguita dalla Towson University (Maryland) con 36 colonnine.
Vengono poi le 26 della Santa Clara University (CA), le 22 della Western Michigan University e le 21 del MIT, il famoso Massachussets Institute of Technology.
Andrea Lombardo
Fonte: AutoblogGreen