Quest’estate Nissan mostrò al mondo il sistema Leaf-to-Home, utile a convertire l’energia stivata nelle batterie dell’auto elettrica giapponese ad uso domestico: da adesso a gennaio 2015 verranno condotti test in ambiente reale per verificarne la validità.
Tre prove da tre ore ciascuna presso alcuni concessionari Nissan situati in madrepatria saranno ripetute ogni mese allo scopo di dimostrare che una Leaf elettrica è in grado, con il suo pacco batterie da 24 kWh, di alimentare i servizi (illuminazione, prese di corrente in genere) di un edificio durante l’orario lavorativo.
È da tempo che Nissan gira attorno a questo progetto, con simili test già condotti negli anni passati: i Giapponesi non sono poi i soli a credere in questa soluzione per la gestione energetica, chiamata V2B (Vehicle to Building) e che riscuote interesse da parte di utilities dell’energia, università e governi specie nel nord America.
In Giappone il progetto è anche inquadrato nella nuova politica energetica denominata “Demand Response” ed istituita dopo i catastrofici terremoto e tsunami che hanno spinto il governo a rivedere il proprio rapporto con il nucleare.
In questo schema di gestione responsabile i distributori di elettricità chiedono già oggi agli utenti di limitare i consumi nelle fasce orarie più stressanti per la rete, al fine di evitare i tanto temuti picchi di domanda che richiedono l’attivazione di impianti supplementari.
Per l’industria dell’auto elettrica e dell’energy storage, Nissan in capo, proprio le vetture a batteria possono rappresentare una costante riserva di energia da imparare a gestire per compensare i bisogni del sistema urbano: le vetture parcheggiate in ricarica divengono così non più solo consumatrici ma anche restitutrici di energia in caso di bisogno.
Certo, a favore di questo impiego oggi giocano i consumi medi calcolati per un’abitazione giapponese: circa 10 kWh al giorno che sono di molto inferiori ai 32 kWh medi giornalieri degli Statunitensi.
Da un lato, la crescita di questo settore porterà senz’altro nuovo interesse per lo sviluppo di batterie più potenti (traduci: auto elettriche con più autonomia) ma, dall’altro, indica anche che è necessario dare una regolata agli sprechi.
Andrea Lombardo
Fonte: GreenCarReports
Mi piacerebbe sapere come fanno gli ameriCANI a consumare 32 kWh al giorno.
Io con cucina, riscaldamento ed 1 auto elettrica in gennaio ho una media ben più bassa.