Aggressiva, sportiva e californiana: la LS-218, versione stradale della moto da corsa del team Lightning Motorcycles, vuole portare i record della pista in mano a tutti i centauri. Nel massimo silenzio, però.
A sibilare sarà infatti solo l’aria che la superbike, completamente elettrica, andrà a fendere: svelata solo in parte con un teaser anticipatore della presentazione ufficiale, della LS-218 si conosce già la carta d’identità.
Sarà infatti la sorella street legal della superbike elettrica che il team Lightning ha utilizzato dal 2009 ad oggi per imporsi più volte in pista nei campionati FIM EPower, sino al trionfo record del 2013 durante la Pikes Peak International Hill Climb, dove Carlin Dunne si è lasciato alle spalle ben 93 moto (molte delle quali endotermiche) con almeno 20 secondi di distacco.
La superiorità dimostrata anche sulle cugine a combustione vale alla LS-218, che deve il nome alle miglia orarie che può raggiungere, l‘ambizione di accaparrarsi il titolo di moto di serie elettrica più veloce al mondo.
Che sia vero o no (andrebbe chiesto ai competitori che hanno utilizzato la stessa iperbole per le proprie superbike elettriche), i numeri parlano chiaro: la Lightining LS-218 monta un propulsore elettrico da 200 cv (10.500 giri/min) e 228 Nm di coppia, la velocità massima è di 350 km/h e l’autonomia, normalmente tallone d’Achille delle due ruote elettriche, è di 160 km.
Ricaricabile sia da presa domestica che da stazione rapida (30 minuti il tempo di attesa, in questo caso), la moto può essere equipaggiata con pacchi batterie agli ioni di litio di capacità diverse: prodotti da Enerdel, sono offerti nei tagli da 12, 15 e 20 kWh.
Lightining Motorcycles ha pensato poi ad un sistema proprietario di gestione, l’Ultra High Power Density Drive, che permetta di sfruttare il massimo delle prestazioni della moto senza incorrere in problemi di surriscaldamento, in aggiunta al normale raffreddamento a liquido.
Fra i componenti spiccano i freni Brembo, i cerchi Marchesini e la forcella Öhlins FGRT.
Le customizzazioni sono poi molteplici: partendo dalla base della moto da pista, tra gli optional sono disponibili il sistema Android per l’interfaccia moto-pilota, componenti meccaniche (telaio incluso) in fibra di carbonio e titanio, grafiche ad hoc per carenatura e sellino.
Certo, se bazzicate dalle parti della California ed avete 38,888 dollari spiccioli in tasca, tutto è più semplice.
Andrea Lombardo
Fonte: Lightining Motorcycle