Dopo svariati annunci negli anni passati, dall’India Mahindra esporta in Europa la sua piccola 100% elettrica, la e2o: primo, ed unico per il momento, mercato a beneficiarne sarà la Gran Bretagna, dove la vettura è stata presentata nelle scorse settimane.
Con la e2o Mahindra tenta di compiere un salto di qualità sul mercato britannico, sostituendo la memoria della G-Wiz, microcar omologata come quadriciclo che non riscosse un vero e proprio successo tra i sudditi di Sua Maestà.
La Mahindra e2o arriverà nei concessionari del Marchio indiano in una versione ristrutturata rispetto a quella già in vendita da alcuni anni in India, in modo da offrire un veicolo più adatto alle esigenze dei mercati europei.
Quattro posti e dimensioni da citycar, per peso e potenza del motore si tratta di un’auto a tutti gli effetti e non, come per la G-Wiz, di un quadriciclo.
Mahindra teneva infatti particolarmente ad introdurre sul mercato inglese un modello economico che potesse viaggiare sulle highways, vale a dire le autostrade britanniche, e per fare ciò ha portato la sua e2o alla soglia minima dei 100 km/h necessari per accedervi.
Da questo primo dato si deduce immediatamente che la vocazione della Mahindra e2o non è certo quella di essere una vettura dalle ampie prestazioni, anzi: la batteria al litio da 13.9 kWh le eroga un’autonomia di circa 120 km secondo il ciclo NEDC, il motore elettrico da 31 kW può spingerla sino a 100 all’ora ma l’accelerazione riportata dal produttore (18 secondi da 0 a 100 km/h) sembra provenire da un’altra epoca.
Anche per quanto riguarda i tempi di ricarica, dato il tutto sommato esiguo pacco batterie, le caratteristiche diffuse sono modeste, con 9 ore da presa domestica a 240 volt e una e mezza tramite la DC quick charging port compresa nel pacchetto optional TechX.
Considerato che le altre citycar sul mercato impiegano, tramite ricarica DC, mezz’ora per l’80% della capacità di pacchi batterie grandi oltre il doppio di quello della e2o, decisamente non si tratta di prestazioni competitive.
L’ottica di Mahindra è però probabilmente da intendersi in altra maniera: la vettura intende infatti posizionarsi nella fascia più bassa di mercato, andando ad offrire un’alternativa elettrica a tutti quei quadricicli che vengono acquistati per piccoli spostamenti urbani.
Da questo punto di vista, se 150 km di autonomia non fanno sentire gli Inglesi abbastanza sicuri da investire i soldi necessari per una Renault Zoe o una Peugeot i-ON, forse le 13,000 sterline scarse della Mahindra e-2o potrebbero acquisire un senso.
Da notare, in favore della minicar indiana, la dotazione di base con doppio airbag frontale, ABS, controllo elettronico della stabilità e la funzione “emergency charging” che consente di utilizzare una parte della capacità residua della batteria, normalmente inaccessibile e pari a 12 km, in caso di necessità.
Mahindra e2o dispone anche di un pacchetto opzionale chiamato TechX che integra navigatore satellitare con localizzazione delle colonnine di ricarica, previsione dell’autonomia residua in base ai km da percorrere, connettività Bluetooth®, porta USB, memoria SD, radio digitale, porta di ricarica “rapida” DC e telecamera posteriore.
Tra uno scetticismo e l’altro degli Inglesi, in questa fase storica è comunque interessante notare come l’offerta di veicoli elettrici si stia allargando tra diversi Marchi, quale che sia l’impatto che potranno avere singolarmente sui vari mercati nazionali.