New Jersey, Tesla Motors potrà tornare a vendere le sue auto elettriche

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Tesla Store - photo credit: Nicolas Fleury via photopin cc
Tesla Store - photo credit: Nicolas Fleury via photopin cc
Tesla Store – photo credit: Nicolas Fleury via photopin cc

L’undici Marzo scorso la Motor Vehicle Commission del New Jersey aveva proibito a Tesla Motors di vendere le sue famose Model S direttamente al pubblico: in ottemperanza ad una legge in vigore in gran parte degli States, la start up automobilistica deve infatti passare attraverso i rivenditori ufficialmente autorizzati dallo Stato.

Diversi politici hanno però già chiesto che venga introdotto un emendamento per consentire a Tesla Motors di proseguire la vendita delle sue auto all’interno dei propri centri e non affidandosi ai concessionari in leasing: il senatore Raymond Lesniak, lo stesso che introdusse la regola che tutela i rapporti fra case automobilistiche e rivenditori, ha accolto la proposta, partita dall’assemblyman Tim Eustace.

Eustace, guidatore di una Nissan Leaf elettrica e politico che ha sotto la proprio giurisdizione territoriale proprio la città che ospita uno dei due Tesla Store del New Jersey, ha sostenuto che gli imprenditori e l’industria statunitensi vadano aiutati: l’esenzione dal doversi affidare ad una rete di concessionari in leasing verrà probabilmente concessa finchè il mercato dell’elettrico non raggiungerà una massa critica consistente, forse quella del 4% del mercato complessivo che corrisponderebbe al milione di EV prospettati dal presidente Obama per il 2018.

Intanto la questione pone ancor più l’accento sulle difficoltà che l’auto elettrica incontra nell’affermarsi sul mercato: i problemi veri non stanno poi tanto nel conquistare il gradimento della gente quanto nel superare le rivalità interne all’industria.

Come aveva affermato Elon Musk, CEO di Tesla, dopo la sentenza di proibizione della vendita diretta al pubblico nello Stato del New Jersey (disputa che si ripropone sistematicamente in quasi ogni Stato), doversi affidare alla distribuzione in leasing corrisponde per una start up alla morte certa.

L’auto elettrica è infatti un prodotto valido ma semisconosciuto nei confronti del quale le persone nutrono diffidenza: logicamente i concessionari non hanno interesse a spingerlo quando possono guadagnare più facilmente con quei modelli che “si vendono da soli”.

Per via di questo ragionamento Tesla Motors rivendica il diritto di giocarsi in autonomia le proprie carte con i consumatori, senza cadere vittima di un ingranaggio che i fan dell’auto elettrica vorrebbero anche manipolato dalle Case concorrenti per sfavorirne il diffondersi.

C’è poi chi sostiene che, in generale, le leggi promulgate decenni addietro per regolamentare e tutelare i rapporti fra utenti finali, rivenditori e Case automobilistiche abbiano finito per instaurare un monopolio del commercio di veicoli controllato dalle associazioni di categoria, poco propense, quindi, a lasciarsi sfuggire la forte ascesa dis Teslui mercati a ed i relativi introiti.

Nel caso specifico del New Jersey l’ultima parola spetta al governatore Christie, il quale ha subito precisato di non aver agito per via di una sua presunzione di onnipotenza, bensì solo in quanto tutore della legge: “il mio lavoro non è fare le leggi ma farle rispettare e Tesla stava operando al di fuori della legge”.

Lo scaricabarile istituzionale finisce quindi sulle spalle degli organi legislativi dello Stato, sebbene il fatto che l’inibizione di Tesla sia stata decretata senza votazione pubblica dalla Motor Vehicle Commission, i cui membri sono stati a loro volta scelti proprio da Christie, qualche dubbio sulla trasparenza della decisione lo lascia.

Nel frattempo, anche Stati come Arizona e Washington, in un primo tempo contrari alla vendita diretta da parte del marchio californiano, stanno gradualmente accettando di ridiscutere queste decisioni.

 

 

Andrea Lombardo

Fonte: NewJerseyDotCom