Dopo un anno nel quale a più riprese la nazione scandinava è stata nominata per via dei sorpassi nelle vendite di auto elettriche nei confronti di auto tradizionali, ecco come si è evoluto il mercato degli EV in Norvegia.
Basta un dato per inquadrare il fenomeno: la Norvegia, che al 2012 contava 5,019 milioni di abitanti, nel 2013 ha immatricolato 10,308 veicoli elettrici fra auto e mezzi commerciali. Si tratta della densità pro capite più alta al mondo e, sebbene sia comprensibile che la popolazione contenuta agevoli il governo nell’incentivare le politiche ecologiste, il Paese è comunque distribuito su di un territorio che sulla carte non sembra favorevole all’auto elettrica.
O, almeno, così sarebbe dando ascolto ai pregiudizi che motori elettrici e batterie al litio si trascinano dietro: perché la realtà parla di una freddissima Norvegia amante delle ruote elettriche.
Nel 2012 le auto elettriche vendute erano state 3,950 e il 2013 ne ha contate ben 7,882 con uno share record del mercato automobilistico nazionale del 5.5%: l’incremento da due anni fa è stato del 100%.
Lievitati anche i veicoli commerciali elettrici acquistati nell’ultimo anno, passati dai 59 del 2012 ai 340 del 2013; se si considerano anche gli usati importati dall’estero, si trovano ulteriori 2,086 unità a emissioni zero da aggiungere alla conta finale.
Con un ritmo di crescita del genere, a fine 2014 le auto elettriche circolanti in Norvegia potrebbero essere 40mila, partendo dalle circa 20mila attualmente presenti.
Numeri che rispetto alle poche centinaia di unità italiane sembrano mostruosi, specie perché distribuiti su una popolazione che è meno del doppio degli abitanti di Roma (2,650,000 ab. circa). Perché una tale esplosione?
In breve, per tre motivi: cultura, incentivi e il fattore Tesla.
Cultura, perché spostarsi con un veicolo elettrico è cosa che affonda le proprie radici nel passato recente, con un mercato di automobiline urbane relativamente florido già da una ventina d’anni. Tant’è vero che trovare punti di ricarica non è impresa ardua come in quasi qualunque altro Paese.
Incentivi, perché lo Stato norvegese ha messo in atto praticamente qualsiasi agevolazione possibile per rendere l’acquisto di un’auto elettrica più conveniente di una tradizionale, dagli sconti sul prezzo iniziale ai parcheggi ed ai passaggi in traghetto gratuiti. Sulle politiche ambientali norvegesi ci sarebbe da parlare di più e, per questo, vi rimando a quest’articolo sul loro rapporto nei confronti del petrolio.
Da ultimo, il fattore Tesla: le berline di lusso americane hanno dato una scossa notevole al mercato norvegese e, probabilmente, hanno innescato una moda. Sono belle e funzionano bene: costano anche tanto ma i Norvegesi sono fra i più benestanti d’Europa, quindi si sono rivelati un mercato azzeccato per Tesla Motors.
Probabilmente la Norvegia continuerà a detenere lo scettro di nazione dai trasporti più elettrificati ancora per un bel po’: più difficile pensare che l’effetto bomba del 2013 possa ripetersi. Mai dire mai, però.
Andrea Lombardo
Fonte: CleanTechnica
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