Obama: reinvestire i soldi delle trivellazioni petrolifere nella mobilità sostenibile

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Barack Obama
photo credit: jurvetson via photopin cc
Barack Obama
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Nel pomeriggio di venerdì 15 marzo il presidente degli Stati Uniti d’America Barack Obama ha sottoposto al Congresso la proposta di svincolare la mobilità del paese dal petrolio: reinvestire soldi provenienti dall’industria petrolifera nello sviluppo di una mobilità elettrica più efficiente, nella ricerca sulle batterie e per implementare l’utilizzo dei biocarburanti.

Quello del Presidente degli Stati Uniti è un obiettivo ambizioso, fin troppo per realizzarsi nella sua totalità da un momento all’altro, ma sicuramente impossibile anche in futuro senza iniziare seriamente a perseguirlo: già nel suo discorso “State of the Union” in gennaio Obama aveva figurato l’idea di costituire un fondo da destinare alla ricerca per garantire una sicurezza energetica all’America.

Il governo americano ha chiari in mento due concetti: innovare il settore dell’energia e dei trasporti è un viatico buono non solamente per tagliare le emissioni di CO2 ma anche per rilanciare la crescita economica del paese.

Il plafond fiduciario che Obama costituirebbe come fondo di sicurezza energetico nazionale sarebbe di ben 2 bilioni di dollari spalmati su 10 anni e provenienti da un surplus inaspettato nelle rendite dei contratti di locazione delle piattaforme di trivellazione petrolifera in mare aperto e dalla riduzione dei programmi di espansione nelle esplorazioni.

L’annuncio è avvenuto durante una visita all’Argonne National Laboratory, una delle istituzioni di ricerca scientifica più impegnata sul fronte delle tecnologie pulite nel settore automobilistico: l’amministrazione americana è ottimista sull’esito dell’interrogazione per via della provenienza bipartisan dell’idea, supportata da una coalizione tra rappresentanti del mondo affaristico e militare e dall’esponente repubblicano del Comitato del Senato per le Risorse Naturali e l’Energia.

Certamente, le divisioni politiche esistono anche negli Stati Uniti e sono ben radicate: che il Presidente Obama proponga qualcosa non vuole ovviamente dire che questo poi superi nella sua totalità il giudizio del Congresso. Soltanto l’anno scorso la richiesta di stanziare 650 milioni di dollari per la ricerca riguardo a batterie e veicoli alternativi ha ottenuto approvazione per “soli” 330 milioni.

L’idea è però assai interessante e ribadisce una diversa volontà politica presente nell’universo americano rispetto ad altre realtà internazionali: un cambiamento di rotta sulle politiche ambientali è necessario e nelle tecnologie pulite si possono vedere non solamente degli investimenti a fondo perduto ma anche un’opportunità per tornare a crescere.

 

Andrea Lombardo

Fonti: Autoblog Green, Scientific American

 

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