Opel ripropone l’elettrico range-extended con il coupé Monza Concept

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Il nome Monza fa già parte della storia del brand Opel ma il coupé del 1977 mai si sarebbe aspettato di vedersi un giorno accostare alla propulsione elettrica. È invece quanto succede in questi giorni con il nuovo Monza Concept presentato da Opel al Salone di Francoforte, in buona compagnia delle numerose proposte a tecnologia elettrica che popolano questa edizione 2013.

A prima vista Opel prosegue con questo concept il lavoro già attuato da altri marchi (vedi Ford con il modello B-Max) eliminando i montanti laterali dell’abitacolo: è un’unica grande portiera con apertura ad ala di gabbiano ad aprire l’accesso ai sedili sia anteriori che posteriori, liberando uno spazio interno estremamente permeabile (gli abitacoli “aperti” sono una tendenza proposta anche da Smart nella Fourjoy, mentre la soluzione delle ali di gabbiano potrebbe ricordare la Tesla Model X).

Il telaio appare così composto da poche essenziali parti, modellate da forme fluide e sportive: il muso della Monza Concept si abbassa sull’asfalto, mentre le linee del corpo slanciano il posteriore verso l’alto. Da brava coupé, la Opel Monza è meno alta delle normali berline, mentre sembra decisamente più larga.

Il design dell’auto è aggressivo ma non esagerato; fiancata e posteriore hanno un aspetto decisamente tranquillo per quanto filante e coerente col resto della vettura, sottolineato da una livrea metallica che cinge tutta la lunghezza dell’auto sul profilo superiore dell’unico vetro laterale.

Gli interni sono connotati dall’onnipresenza delle tecnologie di comunicazione che fanno dell’auto un hub ricco di informazioni leggibili tramite superfici touchscreen personalizzabili. I display retroilluminati a LED son ben 18 a bordo della Opel Monza ma gli occupanti possono ovviamente gestire tramite l’auto i propri smartphone come estensioni social di sé stessi, mentre la coupé comunica con le vetture vicine, anticipazione forse di una predisposizione alla guida autonoma.

Quanto di questo concept possa confermarsi in una futura produzione non è dato sapersi ma il solo fatto che riproponga un drivetrain elettrico range extended fa pensare ad un ampliamento della gamma di veicoli iniziata dalla Ampera EREV.

Opel è d’altronde il braccio europeo di General Motors, che con Chevrolet è al secondo modello basato sulla trazione elettrica: è quindi lecito pensare che la controllata tedesca si stia armando per rispondere alle connazionali BMW, Volkswagen e Daimler-Mercedes sul terreno delle zero emissioni.

Nel caso della Monza Concept si tratterebbe per la verità di basse emissioni: il motore elettrico estende infatti la sua autonomia grazie alla produzione di energia a bordo da parte di un tre cilindri da 1.0 litri turbocompresso alimentabile a gas naturale o diesel. Il ricorso al gas naturale come carburante è una scelta che abbatte ulteriormente le già poche emissioni di CO2 comportate dalla combustione del diesel, mettendo comunque l’auto al riparo da problemi di autonomia legati allo sviluppo dell’infrastruttura di ricarica.

A quanto trapela da blog di settore, proprio la prossima Volt (e quindi Ampera) potrebbe basare la propria architettura propulsiva sui tre cilindri a gas naturale, escludendo pertanto anche il diesel.

 

 

Andrea Lombardo

Fonte: GreenCarReports , Opel