Proterra presenta il bus elettrico da 200 km: scatta la battaglia per il trasporto pubblico negli USA

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Proterra Electric Bus - Image via CleanTechnica.com
Proterra Electric Bus - Image via CleanTechnica.com
Proterra Electric Bus – Image via CleanTechnica.com

Il trasporto pubblico americano sta vivendo una battaglia sotterranea per quel che riguarda la mobilità elettrica applicata ai collegamenti urbani ed interurbani: l’ultima mossa è dovuta a Proterra, azienda specializzata nel settore degli autobus e delle trazioni alternative, con il suo TerraVolt XR Extended Range da 180 miglia di autonomia, equiparabili a circa 290 km.
Leggermente meglio farebbe, sulla carta, la concorrente cinese BYD, recentemente orgogliosa di presentare un modello di autobus da circa 320 km di autonomia: il botta e risposta tra le due aziende è evidente ed è stato preceduto storicamente da scintille dovute all’assegnazione di appalti di fornitura per alcune municipalità statunitensi (vedasi Long Island).
TerraVolt XR, autobus che si pone nella taglia dei 12 metri di lunghezza, va ad aggiungersi al precedente modello offerto da Proterra negli States, il TerraVolt FC, dotato di inferiore autonomia ma di una rapidità di ricarica impressionante – appena 5 minuti – che lo rende ideale per sfruttare ogni fermata programmata per rigenerarsi.
Il TerraVolt XR ha una capacità di immagazzinare energia sino a 131 KWh, contro i 131 KWh del collega FC: quest’ultimo, nei test su strada, ha però comunque dimostrato di riuscire a coprire sino a 1,126 km in 24 ore, sfiorando il record dei 1,207 ottenuto dal concorrente marchiato BYD.

Ciò a cui punta Proterra è chiaro: porsi sul mercato del trasporto pubblico locale, anche su scala interurbana, come leader a discapito della rampante azienda automobilistica, con sede a Shenzen, BYD, che rappresenta un avamposto particolarmente aggressivo dell’industria cinese in terra statunitense.
In tutto ciò a goderne sono comunque le municipalità americane, interessate alla sostituzione dei parchi mezzi alimentati a diesel, eccessivamente onerosi da mantenere, che, dalla California al Texas, vantano già diversi esempi di passaggio alla trazione 100% elettrica.
Esempi che andrebbe sottoposti a quanti, in Europa per non dire Italia, dubitano ancora dell’affidabilità dei sistemi elettrici in quanto ad autonomie e prestazioni.

 
Andrea Lombardo
Fonte: CleanTechnica