QUANT e-Sportlimousine: 900 cavalli e 600 km di autonomia grazie all’acqua salata

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Quant e-Sportlimousine
Quant e-Sportlimousine
Quant e-Sportlimousine

Se c’è una cosa che proprio la QUANT e-Sportlimousine non sa fare è passare inosservata: basterà poi dire che questa supercar elettrica si “nutre” di acqua salata e gli occhi strabuzzeranno ancor più. Andiamo però con ordine.

Il nuovo concept marchiato QUANT apparso al Salone di Ginevra 2014 non è il primo presentato da Nunzio La Vecchia, eclettico imprenditore italo-svizzero: già nel 2010 una “Quant” era stata posta sotto ai riflettori e La Vecchia è dal 1991 che porta avanti una discussa attività di ricerca privata in parallelo alla creazione di società non particolarmente longeve e ad una carriera da pop star.

La e-Sportlimousine nasce però sotto il nome della neonata (appena tre mesi) Nanoflowcell Quant, che, a detta di La Vecchia, nulla avrebbe a che fare con le passate esperienze.

Il cambio radicale di orientamento avrebbe prodotto una nuova sintesi nelle forme e nella tecnologia di questa supercar mozzafiato dalle prestazioni, sulla carta, eccezionali.

Acqua salata, dicevamo: certo, si tratta di una semplificazione di un processo ben più articolato ma, in soldoni, la rivoluzione sta lì, ossia nel liquido che ricarica la batteria dell’auto. Essa non usa infatti un normale pacco batterie agli ioni di litio per accumulare l’energia che le serve, bensì la prima flow battery sviluppata al punto da essere installata su di un veicolo.

Nanoflowcell, a differenza delle ricerche – interessanti, sì, ma ancora in alto mare – su questo tipo di tecnologia, avrebbe infatti messo a punto un’unità già in grado di trarre da un liquido elettrolitico contenente sali e ioni metallici una capacità di accumulo di energia notevolissima.

Questo, immesso in un serbatoio (esattamente come si fa con la benzina), viene poi filtrato dalla Flow Cell, l’unità che contiene i poli della batteria, per estrarne l’elettricità: il liquido che viene scaricato del suo potenziale affluisce in un secondo serbatoio, dal quale può essere estratto in sede di rifornimento.

In pratica, questo sistema dice addio a due cose: a tutta la struttura necessaria agli ioni di litio che trasmigrano inestraibili all’interno delle usuali batterie (è il liquido elettrolitico a svolgere la funzione di trasportatore delle cariche) ed ai tempi di ricarica, rimpiazzati dalla sostituzione di volta in volta del nuovo “carburante”.

Il risultato è sorprendente: la e-Sportlimousine, con i suoi 4 motori elettrici, sviluppa 912 cavalli di potenza, 380 km/h di velocità massima, brucia i 100 all’ora in 2.8 secondi e vanta un’autonomia che varia da un minimo di 400 ad un massimo di 600 km.

Stando così le cose, la flow battery sviluppata da Nanoflowcell QUANT sarebbe pressoché prossima ad azzerare le differenze con i veicoli endotermici, prezzi a parte.

L’auto, che si presenta come un concept davvero azzeccato in quanto a stile e design, ha però ancora un po’ di strada da fare per quel che riguarda le omologazioni: in vista di una produzione (sulla quale La Vecchia però non si sbilancia), sarebbe completamente in regola a parte che per la batteria.

Nanoflowcell dichiara infatti che per omologare la sua tecnologia di rifornimento liquido della batteria occorreranno ancora un paio di anni.

Naturalmente, c’è da sperare che ciò si verifichi, perché l’auto presentata a Ginevra meriterebbe di vedere la luce.

Oltre all’utilizzo del liquido ad alta carica ionica non meglio descritto da Quant, a bordo della vettura si trovano impiegati intelligentemente anche due supercapacitori che, ricevuta l’energia sintetizzata dalla membrana che filtra il “carburante”, la concentrano verso i motori in corrispondenza delle accelerazioni, con la medesima tecnica già sfruttata nel mondo delle corse automobilistiche.

Gli esterni della e-Sportlimousine sono effettivamente accattivanti, sia per aggressività che per stile: la natura di sportcar prevale su quella oltremodo tecnologica della sua propulsione, rendendosi interessante prima ancora di sapere cosa vi si nasconda sotto.

Dentro i suoi 5 metri e 25 cm di lunghezza cela poi un mondo da scoprire: i 4 posti sono insolitamente avvolti da una plancia in materiale ligneo che integra comandi touchscreen altrimenti nascosti alla vista, come lo sono le venature retroilluminate che attraversano l’abitacolo simboleggiandone il legame con l’elettricità.

Adesso spetta a La Vecchia mostrare al mondo che non si tratta soltanto di una bella maquette quanto piuttosto del frutto di anni di ricerche ed investimenti nell’avanguardia della motorizzazione alternativa. Il primo passo sarebbe costituito da una partnership fra Nanoflowcell e Bosch Engineering, come riportato dal sito dell’azienda automotive.

 

 

Andrea Lombardo

Fonte: Nanoflowcell

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