Un’auto che ti viene a prendere sotto casa, ti riconosce e ti accoglie: Renault NEXT TWO è il concept (reale) che proietta la Casa francese nel mondo della guida autonoma.
Base è una Renault ZOE 100% elettrica, ispirazione probabile il cavallo di Zorro: al di là della battuta, l’idea di guida autonoma che hanno i Francesi è omnicomprensiva e per molti lati futuristica.
Hyperconnected mobile lifestyle, lo chiamano: si tratta di un modo di concepire l’auto molto più evoluto rispetto all’attuale, non solo come mezzo di locomozione ma come vero e proprio centro multimediale e di gestione della propria vita.
Se telecamere, sensori, mappe virtuali e localizzazione GPS fanno dell’auto una fedele autista di sé stessa, il dialogo continuo delle app di bordo con la rete viaria urbana ed il trasporto pubblico amplia le possibilità di scelta e le libertà dell’individuo, almeno secondo Renault.
Renault NEXT TWO, infatti, ricorda davvero molto il mitico destriero nero del supereroe mascherato: programmata dal suo proprietario, lo va addirittura a prendere sotto casa, ne riconosce la chiave in tasca, si apre ed assetta posto di guida ed aria condizionata come da sue preferenze usuali.
Non solo, in caso di ritardo o di traffico suggerisce percorsi alternativi usando i trasporti pubblici e segnalando i parcheggi più comodi dove rilasciare l’auto; se sono a pagamento, acquista da sé il ticket e, nemmeno a dirsi, cerca da sola il parcheggio grazie all’Automated Valet Parking App, risparmiandovi la perdita di tempo.
Quando andrete a recuperare l’auto (sempre che non le chiediate di andarvi a prendere) non è nemmeno escluso che vi informi di qualche concerto interessante in programma, specie se gli avrete detto quali sono i vostri artisti preferiti.
Si capisce, l’idea di Renault va ben oltre la semplice autoguida, per quanto essa da sola appaia già una prospettiva surreale; il fatto che però tutti gruppi automobilistici ci stiano lavorando seriamente e che ognuno stia portando la tecnologia su strada (anche NEXT TWO è già funzionante nella realtà) da supporto alle dichiarazioni di Nissan e Volvo che pongono il 2020 come anno di debutto sui mercati per questa nuova rivoluzione.
Ciò che sembra meno pronto a ricevere le auto autonome, sembra lo stato dell’arte delle nostre strade, delle nostre città e dei relativi servizi: non è infatti scontato che la segnaletica sia chiara e leggibile all’occhio umano, figuriamoci per i sistemi di navigazione. Ancor meno scontato è che i servizi sul territorio, dal tpl ai parcheggi, siano sempre così connessi alla rete: chissà, magari di qui ai prossimi 6 anni cambieranno molte cose.
L’aspetto di fronte al quale forse saremo meno impreparati sarà la condivisione personale di informazioni: in un’ottica vagamente “Grande Fratello” non è poi così difficile immaginare che i nostri profili social saranno la prima cosa che dialogherà appieno con le auto del futuro.
Andrea Lombardo
Fonte: Renault Presse