Rolls-Royce sempre più propensa all’ibrido

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Rolls Royce Phantom
Rolls Royce Phantom
Rolls Royce Phantom

C’è poco da fare, quando la tua storia è legata indissolubilmente a tappeti rossi e motori da non meno di 12 cilindri, l’idea di passare alla “mobilità dolce” stride senza appello alcuno: eppure il nobile marchio Rolls-Royce, da sempre sinonimo di lusso made in Great Britain, ci vuole davvero provare a lavare via un po’ di idrocarburi dalla sua coscienza.

Ad onor del vero, dalle parti di Goodwood dei tentativi erano già stati fatti, terminando sempre con ingloriosi aborti: fu così per la 102EX, prototipo di Phantom 100% elettrica che non ricevette nemmeno un’ordine (correva l’anno 2011), ed altrettanto avvenne per l’idea di sviluppare modelli diesel, potenti, sì, ma “inaccostabili” alla firma Rolls-Royce.

Ora, come accennato nel recente passato, le norme anti inquinamento varate dall’Unione Europea costringono la Casa britannica a fare i conti con la sua ingombrante immagine, scoprendo che, forse, qualcosa sta cambiando anche nella testa della clientela più benestante, oggi affascinata dalle Tesla Model S elettriche.

Inoltre, sotto la gestione BMW, il Marchio di lusso si è prefissata l’obiettivo di raggiungere 4000 unità vendute all’anno, ideale che presuppone un allargamento dei propri orizzonti.

Pare quindi che R-R si sia decisa a prendere in prestito dalla parent company BMW la tecnologia necessaria per dotare i propri modelli di sistemi propulsivi ibridi benzina-elettrico, presenti nella gamma del marchio bavarese in versione plug-in, con la i8, e non plug-in, con le Serie 3, 5, 7 ed X6. Senza dimenticare quella in elaborazione per il prossimo X5 PHEV.

Che i tappeti diventino da rossi a verdi? Ai posteri l’ardua sentenza.

 

 

Andrea Lombardo

Fonte: Autocar