Roma, rivoluzione per il traffico, colonnine di ricarica e incentivi per auto elettriche in arrivo

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Grande Raccordo Anulare
Grande Raccordo Anulare - photo credit: sytamni via photopin cc
Grande Raccordo Anulare
Grande Raccordo Anulare – photo credit: sytamni via photopin cc

Un centro città a pagamento per i veicoli privati, sul modello milanese e londinese, più veicoli elettrici, piste ciclabili e car sharing: in breve sono questi gli ingredienti della ricetta che il Comune di Roma, nelle persone degli assessori all’Ambiente Estella Marino e alla Mobilità Guido Improta, vuole rendere operativa nel giro di un anno.

La capitale deve recuperare il gap in materia di eco sostenibilità dei trasporti accumulato nei confronti di altre grandi capitali europee e per farlo dovrà in parte sconvolgere le abitudini dei suoi cittadini: lo farà a fin di bene, con lo scopo di migliorarne la qualità di vita o, almeno, questo è l’intento.

Il traffico romano oggi conta oltre un milione di veicoli in movimento ogni giorno, fra auto e scooter privati che circolano sulle sue strade: un nuovo piano del traffico dovrà cercare di sgonfiare questo numero e decongestionare ulteriormente, più di quanto non abbia già fatto il precedente del 2005, il centro città ed i vari centri di interesse creati anche al di là del Grande Raccordo Anulare proprio nell’ultimo decennio.

Il pedaggio per entrare nel centro di Roma sarà probabilmente istituito per scoraggiare quanti non sono residenti a recarvisi con il proprio mezzo di trasporto: per quanto oggetto di inevitabili critiche, la soluzione è ormai una delle più adottate in tutta Europa e può dare buoni frutti se appoggiata da un valido sistema di trasporti pubblici ed alternativi.

A tale scopo Roma vuole proporre ai suoi cittadini e visitatori un mix di soluzioni basate su trasporto pubblico, pedali e car sharing: già che c’è, con un incremento della percentuale di veicoli a propulsione elettrica.

Nel parco autobus si va infatti verso l’introduzione di nuove unità elettriche, realisticamente parlando non si tratterebbe di flotte sterminate come quelle di cui si parla in Cina o negli States ma di un raddoppio dei 60 autobus elettrici già in servizio.

Senza guardare all’estero, Roma intende poi assumere l’esempio di molti centri italiani che hanno sviluppato una buona rete di piste ciclabili, estendendo le attuali e, si spera, mettendo a norma quelle esistenti non sempre realizzate a regola d’arte.

Fulcro dell’operazione anti traffico sarà poi il potenziamento dei bike sharing e dei car sharing, ai quali spetterà il difficile compito di imporsi nelle preferenze dei Romani sull’utilizzo del mezzo privato.

La capitale vuole anche puntare sui veicoli elettrici in modo da unire al decongestionamento delle strade una sensibile riduzione dei livelli di inquinamento: non solo i car sharing offriranno auto elettriche fra le scelte possibili ma gli stessi privati saranno incentivati all’acquisto di veicoli a zero emissioni (come di veicoli euro 3) con un fondo da 2 milioni e 800mila euro.

Sempre per spingere avanti la mobilità elettrica, finalmente anche Roma dovrebbe dotarsi di una rete di colonnine di ricarica di proporzioni decenti: nel piano di dell’assessore Improta i punti cui allacciare l’auto elettrica per rifornirsi dovranno diventare 220 nel giro di un anno, includendo le 88 già attive.

Si tratta di numeri ancora bassi se si pensa che stiamo parlando di Roma ma da qualche parte bisogna pur che si cominci: secondo Il Messaggero le prime nuove installazioni sarebbero già state eseguite da Enel ed Acea nei giorni precedenti il Natale.

 

 

Andrea Lombardo

Fonte: Il Messaggero