Rimbalza dai network americani la notizia di una seconda Tesla Model S, super berlina elettrica, distrutta dalle fiamme a seguito di un violento incidente.
Premettendo che non si hanno informazioni tecniche sull’accaduto e che normalmente non si presta attenzione agli incendi che coinvolgono auto tradizionali, riporto per dovere di cronaca quel che si evince dalla testata messicana Progreso Hoy e dai siti che per primi hanno riportato la notizia.
L’incidente è avvenuto a Merida, città nel nord della penisola messicana dello Yucatan, il 18 ottobre scorso verso le 4:00 del mattino: a causa dell’alta velocità la Tesla S sarebbe andata a schiantarsi frontalmente contro un albero dopo aver ripetutamente carambolato tra gli edifici a bordo strada. In particolare viene detto che il conducente (per altro dileguatosi assieme agli altri eventuali occupanti, tanto da meritare l’appellativo di “guìador fantasma”) avrebbe perso il controllo per non essersi accordo di un attraversamento pedonale a cavallo di un dosso: questo sarebbe funto da trampolino di lancio per la Model S, letteralmente decollata prima di andare a sbattere contro un muretto e poi contro il fusto dell’albero.
La Tesla S si sarebbe quindi incendiata, nuovamente nell’anteriore (come nell’episodio di Seattle) ma sarebbero trascorsi parecchi minuti prima dell’intervento dei vigili del fuoco, allertati probabilmente da terzi.
In un video, postato da un privato sui social network, si vede la Tesla S incendiata proprio poco prima del suo spegnimento: segnalo, a chi intendesse guardarlo, che i commenti nell’audio sono in spagnolo e hanno un contenuto esplicito.
Come riportato da molti, la gravità dell’impatto avrebbe provocato un incendio anche su di un veicolo con motore e serbatoio tradizionali ma l’attenzione che si ha verso “l’ignota” tecnologia elettrica è in questo momento alle stelle: la diffidenza, si sa, fa presa facilmente.
Rimane in ogni caso da capire meglio se i due episodi avvenuti a distanza di poco tempo siano ascrivibili a quella percentuale di incidenti che normalmente accadono o se esiste qualche connaturazione con la tecnologia del veicolo.
Proprio ieri ho parlato di un altro incidente dal quale il conducente di una Model S è uscito illeso grazie all’ottima resistenza della cella dell’abitacolo e in questi giorni l’NHTSA ha raccolto dati sul primo rogo avvenuto a Seattle a causa della collisione con grosso elemento metallico, decidendo di non procedere ad un’indagine ufficiale.
È facile aspettarsi una reazione da parte di Tesla, in grado di avere dati in tempo reale sulle avarie delle proprie auto grazie al computer di bordo connesso ad internet: è fondamentale anche capire anche come sia fatta la Model S (potete leggere questo post), auto particolarmente potente che invoglia a correre, dettaglio da non sottovalutare quando la si sente coinvolta in molteplici incidenti.
Andrea Lombardo
Fonti: Progreso Hoy, Autos.Yahoo, Axis Of Oversteer, AutoblogGreen
IL VIDEO CONTIENE COMMENTI IN SPAGNOLO DI NATURA VOLGARE, SE CAPITE LA LINGUA GUARDATELO A VOSTRA DISCREZIONE.
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[…] l’esatto contrario. In entrambi i casi, le collisioni sono avvenute ad alta velocità, nell’episodio messicano addirittura contro più superfici (un dosso, un muro di cemento, un cordolo spartitraffico ed un […]
[…] quindi che un’altra delle fascinose berline elettriche di Tesla Motors è stata vittima di un principio d’incendio sviluppatosi dopo aver investito un gancio metallico […]