Una sport sedan di lusso che vuole rappresentare un mix assoluto delle migliori tecnologie sul mercato e di innovazione al servizio delle prestazioni: questo dovrà essere la Chreos secondo i suoi progettisti.
Definita come “forza della natura”, “il punto più alto dell’innovazione tecnologica”, un’insieme di lusso, classe e tecnica, la Chreos appare come un’auto dalle forme filanti e dai dettagli decisi ed aggressivi nel design. Ma, soprattutto, dalle prestazioni esagerate: quattro motori elettrici (uno per ruota, soluzione sempre più adottata nel campo delle sportive ma non solo) da 640 cv di potenza e 4.400 Nm di coppia, come una super sportiva, che la “spara”, è proprio il caso di dirlo, alla top speed di 300 km/h limitati elettronicamente; l’accelerazione è propria di un’auto da corsa, con un passaggio da 0 a 100 Km/h in 2,9 secondi.
Ecco, sembra tanto quello che vi ho riportato sin’ora, ma non è nulla, fidatevi. La vera “bomba” sono i suoi tempi di ricarica e l’autonomia per singola carica: 10 minuti per 1.000 km (ad una media di 125 km/h)!
Fermi tutti: non me lo sto inventando, queste informazioni sono contenute nella press release disponibile sul sito degli sviluppatori della Chreos: il segreto – è spiegato – sta nell’adozione del sistema Hypercharge simile, se non uguale, a quello in dotazione alle Tesla S.
In pratica, una normale batteria da 24-30 kWh, caricata tramite un inverter da 3kW impiega 8-10 ore a caricarsi da presa domestica e, se di 3 kW si parla, a 240 V, la corrente è di circa 12 A, il che non richiede alcun equipaggiamento specifico o particolare; ma la musica cambia se si utilizza un inverter da 180 kW che lavora a 240 V richiedendo una corrente in entrata di 750 A: il tempo di ricarica si abbatte ai 10 minuti promessi ma i cavi utilizzati per collegarsi alla rete elettrica certamente devono avere requisiti ben diversi dai precedenti.
La Chreos sarà quindi equipaggiata da due diversi connettori di ricarica, uno per la solita, lenta, da presa domestica, ed un altro che consenta la super-carica aggirando i problemi di surriscaldamento dei cavi dovuti alla corrente ad alto voltaggio: questo standard però, è ancora in fase di sviluppo.
Da quanto si legge, l’obiettivo è ben più ambizioso e di ampio respiro: sviluppare un sistema di inverter on-board che consenta di sfruttare sempre al massimo le prese cui ci si collega ed un sistema di ricarica ultrarapida sicuro ad alto voltaggio per aprire anche una nuova strada sul fronte degli impianti di rifornimento: impianti che sarebbero davvero equivalenti alle attuali pompe di carburante.
Il pacco batterie però non viene descritto nelle sue caratteristiche, viene solo specificato che tramite vari accorgimenti è sempre mantenuto alla temperatura ideale, anche in fase di ricarica, mentre molti dei meriti prestazionali della vettura sono attribuiti alla carrozzeria in fibra di carbonio (strada percorsa da molti per alleggerire il veicolo ed ottenere migliori risultati, vedi la Volkswagen XL1 di prossima presentazione a Ginevra).
Volete sapere dov’è il trucco? L'”inghippo” è che la Chreos non è ancora un’auto in produzione: per il momento si tratta di un condensato dei risultati delle ricerche svolte nel campo delle energie rinnovabili dal Silex Group. Secondo alcuni blog americani prima di 3 anni non sarà in produzione: certo che, dovesse mai diventare un modello in commercio, difficilmente sarà economico all’acquisto però introdurrebbe una flessibilità nell’uso dell’auto elettrica molto simile a quella di una vettura tradizionale.
Sopra, il video di presentazione del prototipo.
[AnRi]