Singapore, veicoli elettrici sotto test atto secondo

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Singapore
Singapore - photo credit: S.G.GREEN via photopin cc
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Singapore – photo credit: S.G.GREEN via photopin cc

La Repubblica di Singapore è, sulla carta, un terreno ideale per i veicoli elettrici: con 710 km quadrati di superficie e poco più di 5 milioni di abitanti, sono 55 i kilometri percorsi mediamente al giorno dalle auto del Paese.

Dopo due anni e mezzo di test sull’impiego di auto elettriche, la Land Transport Authority (LTA) e l’Energy Market Authority di Singapore sono pronte a passare alla seconda fase che coinvolgerà car sharing e flotte commerciali.

La prima fase della sperimentazione sulla flessibilità dell’impiego degli EV ha coinvolto 53 organizzazioni, sia della sfera privata che di quella pubblica della repubblica asiatica, e le auto usate sono state 89.

Singapore ha dalla sua un territorio non molto esteso che già di per sé elimina la cosiddetta “ansia da autonomia”: i 115 km percorribili per singola ricarica dalle auto usate per la sperimentazione eccedono oltremodo i 41 km percorsi effettivamente in media durante i test.

Secondo la LTA Singapore ed i suoi dintorni, compresi entro distanze lunghe se fatte a piedi ma brevi percorse in macchina, potrebbe beneficiare molto dall’impiego dei veicoli elettrici ma alcuni punti focali devono prima essere risolti.

Nella prima fase di test sono state coinvolte realtà confinate come i campus universitari, dove delle monoposto elettriche sono state apprezzate per la maggior agilità ed efficienza negli spostamenti interni.

Adesso i piani della Land Transport Authority riguardano soprattutto l’uso in programmi di car sharing aperti al pubblico e flotte commerciali private: per favorire questi programmi i veicoli elettrici godranno di agevolazioni fiscali per le compagnie partecipanti.

Oggi l’unico operatore di car sharing che noleggia auto elettriche (delle Nissan Leaf) a Singapore è Smove.

Uno dei principali problemi per le auto elettriche a Singapore è il prezzo: a causa della tassazione sul valore commerciale sia del mezzo che della batteria, un’EV arriva a costare anche 200,000 dollari di Singapore, decisamente uno sproposito.

Secondo il ministero dei trasporti dello Stato, gli incentivi statali dovranno andare di pari passo con una riduzione dei prezzi di mercato e con lo sviluppo dell’infrastruttura di ricarica, che oggi a Singapore conta comunque 75 stazioni per un totale di 118 punti di allaccio.

È opinione invece del managing director di Bosch Asia Pacific, Thomas Jakob, che lo Stato dovrebbe invece astenersi dal tassare la batteria dei veicoli elettrici, in modo da ridimensionarne sensibilmente il prezzo per i privati.

In ogni caso, l’auto elettrica a Singapore fa parlare di sé ma è comunque percepita come un’ipotesi futura. La seconda fase del piano promosso dalla LTA mira proprio a fare dei passi avanti verso un trasporto di massa sostenibile: uno dei campi che potrebbe essere interessato è quello dei taxi, via privilegiata da molti altri Paesi asiatici per introdurre gli EV in circolazione.

Qui il limite è relativo alle condizioni climatiche, talmente calde ed umide da porre le batterie enormemente sotto stress: Singapore si trova a Sud della penisola malese e, lì, viaggiare senza aria condizionata è un problema.

Una soluzione però ci sarebbe, proprio in casa: si tratta il prototipo di taxi elettrico subtropicale EVA, presentato recentemente dalla Nanyang Technological University in collaborazione con la TUM di Monaco. Fra le altre cose, il taxi EVA è dotato di un doppio sistema di ricarica rapida che in 15 minuti lo rifornisce del tutto, ponendosi come uno dei più veloci attualmente.

 

 

Andrea Lombardo

Fonte: ChannelNewsAsia