SolarTuk, risciò economico e fotovoltaico dall’Australia

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SolarTuk - Image via Cleantechnica
SolarTuk – Image via Cleantechnica

Un risciò a motore che non inquina ed è autosufficiente grazie all’energia solare. L’idea arriva da un Paese dove il sole non manca (quasi) mai, l’Australia, e si rivolge soprattutto a quelle nazioni emergenti, soprattutto asiatiche, dove è mezzo di trasporto consolidato da anni. Non disdegna però nemmeno declinazioni turistiche in Europa o America stessa.

I risciò motorizzati (tradizionalmente dei 3 ruote) sono parte integrante della cultura del muoversi di interi Paesi in Asia ma costituiscono anche una croce per la loro aria: il nome “tuk tuk” deriva proprio dal ripetitivo e fragoroso rumore dei motori a scoppio che usano, responsabili di enorme inquinamento e spesso anche della sordità precoce dei loro conducenti.

Addirittura messi fuori legge da alcuni Stati (vedi la Cina) per le eccessive emissioni inquinanti, l’australiana Star 8 si aggiunge al numero di quelle società che si stanno prodigando per far sopravvivere i “tuk tuk” in una veste più ecologica.

SolarTuk nasce dall’ispirazione avuta dallo stesso Managing Director di Star 8 durante un viaggio in Vietnam: i guidatori dei risciò, come spiegatogli da uno di loro, non fanno mai il pieno al serbatoio poiché il guadagno di un’intera giornata non sarebbe sufficiente a pagarlo.

Da qui la pensata di costruire un risciò a motore alimentato dall’energia del sole, guidabile praticamente a costo zero: viene così disegnato un tre ruote elettrico dotato di un tettuccio fotovoltaico che protegge i passeggeri e ricarica l’autonomia allo stesso tempo.

Realizzato il progetto, Star 8 sta adesso costruendo un impianto di produzione in Cambogia che sfornerà i SolarTuk per il mercato asiatico.

Con motori elettrici di tre differenti potenze, il veicolo ha quattro allestimenti fotovoltaici tra i quali scegliere, passando dal mezzo kW di capacità di un singolo pannello monocristallino flessibile e leggero al kW del doppio pannello a scomparsa.

Cinquanta km orari è la velocità massima e 120 km l’autonomia tra una ricarica completa e l’altra, in ogni caso sempre eseguibile da presa di corrente. Accorgimento interessante, SolarTuk monta due batterie: mentre una viene usata per dare energia al motore, l’altra si ricarica grazie al pannello solare.

Gli Australiani hanno pensato questo risciò ecologico anche come generatore di energia rinnovabile domestica, rivolgendo lo sguardo anche a quelle famiglie che non hanno altrimenti accesso a fonti di elettricità per scaldarsi, cuocere cibi e illuminarsi.

Il SolarTuk è stato presentato in occasione della All Energy Conference di Melbourne del 9 e 10 ottobre: il prezzo, ancora da definire, dovrebbe ragionevolmente non sforare i 3,000 dollari (2,200 euro circa).

Star 8 afferma che per il suo risciò elettrico solare ha già avuto contatti da Cina, Vietnam, India, Filippine, Bangladesh, Sud Africa e Nigeria oltre che da operatori turistici australiani.

Noi ricordiamo invece altri due progetti di risciò elettrici, entrambi rivolti a sostituire il parco circolante (ed inquinante) di questi tre ruote: i Trikes filippini ed il tuk tuk a zero emissioni della giapponese Terra Motors.

 

 

Andrea Lombardo

Fonte: CleanTechnica