Solingo è il primo ciclomotore ad energia solare di FIVE, start up bolognese

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Solingo

Solingo Uno stabilimento ZEB (Zero Energy Building) per un ciclomotore elettrico solare: la start up FIVE, o Fabbrica Italiana Veicoli Elettrici, produrrà Solingo in quel di Bologna nella più completa eco-sostenibilità.

Ebbene sì, anche in Italia c’è spazio per quetso tipo di progetti: Solingo sarà il primo ciclomotore elettrico alimentato ad energia solare grazie ad un pannello fotovoltaico installato sul bauletto posteriore. Questo provvederà a fornire energia extra per le ripartenze di Solingo e ricaricherà costantemente la batteria di riserva del due ruote elettrico, così da non lasciarlo mai “a secco”.

Solingo è un ciclomotore elettrico perché, sebbene abbia un sistema propulsivo a pedalata assistita, sfora la velocità massima per quest’ultima categoria arrivando a 35 km/h: va però benissimo per le zone urbane con limite dei 30 km orari e riprende la filosofia degli amati ma estinti “Ciao”, ora rivisti in elettrico e ribattezzati Cityrunner.

La massima autonomia di cui può godere il ciclomotore elettrico solare Solingo è di 115 km ed il consumo è di soli 50 centesimi di euro ogni 100 km, un’inezia. Approfitta inoltre degli incentivi statali e locali per i veicoli a basse emissioni complessive (non emettendo nemmeno un grammo di CO2) e richiede pochissima manutenzione, come tutti gli elettrici. Per altro, non risente delle limitazioni al traffico imposte nelle ZTL.

Interessante anche la genesi di Solingo: tra gli sviluppatori c’è anche Rinnova, società di ricerca partecipata dall’Università di Bologna (che col solare ha molto a che fare, vedasi l’esperienza di Onda Solare nella World Solar Challenge) e la promotrice è una start up che mette in atto un processo inverso alla tendenza comune della delocalizzazione.

FIVE (Fabbrica Italiana Veicoli Elettrici) riporta infatti in Italia quella produzione di veicoli elettrici che Wayel (costitutrice della start up) progettava nel Bel Paese ma assemblava in Cina: la costruzione dello stabilimento di oltre 7,000 mq nell’area industriale di Bologna sovverte le logiche passate, introducendo un nuovo concetto di produzione eco-sostenibile.

L’edificio è infatti progettato seguendo criteri antisismici e vuole incarnare quello stesso spirito che altri colossi (come BMW con lo stabilimento di produzione della i3) iniziano a proporre: un doppio impianto fotovoltaico a tetto, con tecnologia a film sottile fornirà 257,000 kWh/anno, sufficienti sia per gli impianti dell’edificio che per le linee di assemblaggio. Ben 17,000 kWh/anno dovrebbe addirittura avanzare, portando un guadagno dalla loro reimmissione in rete.

Il progetto avrà molteplici risvolti positivi, ambientali ed occupazionali: la produzione di veicoli che FIVE potrà sostenere si colloca sull’ordine dei 35,000 veicoli l’anno (pari al 3.5% del mercato europeo) e garantirà lavoro a 39 persone.

Qualcosa di simile, se non altro per l’idea di portare la catena di montaggio dalla Cina all’Italia, l’aveva già avuta la genovese EcoMission per la produzione dei suoi scooter elettrici: si tratta di esempi da seguire, rappresento la mobilità elettrica una ghiotta opportunità di costituire posti di lavoro (a tal proposito, guardate quali proporzioni ha assunto proprio in Cina).

 

 

Andrea Lombardo

Fonte: Wayel

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