Tesla, il Supercharger Network arriverà anche in Cina

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Tesla Motors
Tesla Motors - photo credit: Dawn Endico via photopin cc
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Tesla Motors – photo credit: Dawn Endico via photopin cc

Pare non esistere confine che tenga per il Supercharger Network, la rete di ricarica ultra-rapida dedicata a chi acquista un’auto elettrica marchiata Tesla Motors. Entro un paio di mesi la start-up (sarà poi ancora giusto chiamarla così?) inizierà a vendere le sue Model S anche in Cina e per assicurarsi il successo intende esportare ad Oriente anche la sua arma più affidabile, vale a dire quella che sembra essere l’infrastruttura di rifornimento elettrico al momento più efficiente del pianeta.

Non ci sono dettagli in merito ma dalle parole di Diarmuid O’Connell, vice presidente corporate & business di Tesla Motors, riportate da InsideEVs, si capisce essere solo questione di tempo: “Abbiamo iniziato a dialogare con le autorità, i privati e le compagnie di distribuzione energetica, insomma, con quelli con cui dovevamo. Ogni mercato ha le sue peculiarità e noi lo sappiamo bene“.

Intanto, i Cinesi possono ammirare la berlina Model S nello show-room che Tesla ha inaugurato a Beijing, che a breve sará seguito da un secondo a Shanghai.

Tesla, malgrado la politica cinese privilegi il mercato interno dei veicoli elettrici, sul quale lo Stato ha forti aspettative economiche, sostiene di avere ottime prospettive in terra asiatica: sarebbero già molte le prenotazioni, dicono da Palo Alto, e qualche ricco temerario ha già sfidato i dazi doganali e i proibitivi costi d’importazione per farsi recapitare una Model S a carissimo prezzo.

Basti pensare che la berlina elettrica, qualitativamente sui livelli top di gamma assoluti, in Cina disponibile nella sola versione da 85kWh (quella con massima autonomia), costerà ufficialmente più che a qualsiasi altra latitudine, vale a dire 121,000 dollari. Agli 81,070 dollari necessari par acquistarla negli Stati Uniti si sommano infatti spese di spedizione e tasse sino a raggiungere i 734mila yen cinesi finali.

La Cina è però affamata di progresso e che la parola scelta per simboleggiare il 2013 che si è chiuso (tradizione recentemente promossa dal governo cinese tramite sondaggi e commissioni di apposito controllo, nemmeno a dirlo) sia stata “tuhao“, letteralmente “cafone arricchito“, la dice lunga sull’emergere sempre più prepotente di una fetta di società pronta a spendere qualsivoglia cifra pur di essere “avanti”.

La Model S potrebbe quindi, più che promuovere la mobilità sostenibile, essere l’oggetto del desiderio di quegli stessi che hanno preso d’assalto la versione placcata in oro a 18 carati dell’iPhone 5: Apple l’aveva quasi ideata per scherzo ma i Cinesi sono riusciti ad esaurirla in men che non si dica.

 

 

Andrea Lombardo

Fonte: Wall Street Journal via Inside EVs

 

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