Tesla Model S ancora più sicure: la Casa rinforza la protezione delle batterie

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Tesla Model S - photo credit: pestoverde via photopin cc
Tesla Model S - photo credit: pestoverde via photopin cc
Tesla Model S – photo credit: pestoverde via photopin cc

È giunta al termine l’investigazione dell’agenzia americana per la sicurezza stradale, la National Highway Traffic Safety Administration, che ha avuto per oggetto la sicurezza delle berline elettriche Model S di Tesla Motors.

Nessun difetto di progettazione o produzione è stato riscontrato nelle indagini della NHTSA ma ugualmente Tesla ha provveduto ad introdurre un rinforzo nel guscio protettivo del pacco batterie della sua vettura all electric.

Il pacco batterie della Tesla Model S, formato da celle agli ioni di litio del medesimo tipo usato nei laptop e fornite da Panasonic, è distribuito sotto l’abitacolo dell’auto e racchiuso in un involucro metallico che dal 6 Marzo scorso è divenuto a triplo strato e rinforzato da una lastra in titanio.

Questa misura di sicurezza si aggiunge alla release del software della Model S che ne rialzava l’assetto in modo che lo spazio fra asfalto e pianale fosse meno risicato, inviata alle vetture subito dopo gli incidenti che indussero la NHTSA ad aprire l’indagine.

La procedura dell’agenzia di sicurezza dei trasporti statunitensi è stata doverosa ma ha restituito un quadro oltremodo positivo sulla berlina elettrica: i tre casi di incendio verificatisi in appena un mese sono infatti stati ricondotti a fatalità e coincidenze difficilmente assumibili come regola, mentre il confronto con il medesimo tipo di incidenti occorsi a veicoli tradizionali è nettamente a favore dell’elettrico.

In due degli incidenti (19 Novembre 2013, Tennessee, e primo Ottobre 2013, Washington) le Model S coinvolte investirono a velocità superiore ai 100 km orari dei grossi detriti metallici che andarono a conficcarsi nello scafo protettivo della batteria. In entrambi i casi i conducenti sono stati avvertiti dal software di bordo della necessità di fermarsi ed abbandonare il veicolo, riuscendo ad allontanarsene incolumi prima che si sviluppassero delle fiamme.

Nell’ultimo caso, avvenuto il 18 Ottobre in Messico, il fuoco scaturì in seguito ad uno spaventoso schianto, provocato dall’altissima velocità: un incidente dalle motivazioni banali come spesso ne occorrono alle vetture sportive (la Model S raggiunge i 210 km/h) che ha avuto conseguenze devastanti per l’auto ma non per gli occupanti, anche in questa occasione usciti incolumi.

Le immagini dei tre filmati ebbero un riflesso negativo sul valore in Borsa di Tesla Motors, ampiamente riguadagnato nei mesi successivi: adesso le conclusioni dell’investigazione della NHTSA confermano che la Casa produttrice non ha avuto responsabilità negli incidenti.

Secondo Karl Brauer, senior automotive analyst per Kelley Blue Book, una delle autorità sull’affidabilità dei veicoli in commercio, il rinforzo del pacco batterie è un’azione in parte richiesta per dare un ancor maggior senso di sicurezza ai consumatori, una sorta di atto dovuto da Tesla Motors nei confronti dell’agenzia di sicurezza.

Per il resto la NHTSA stessa ha avvallato i dati forniti dalla compagnia californiana, che nel confronto con i veicoli endotermici ha dichiarato che la sua berlina elettrica corre 5 volte in meno il rischio di prendere fuoco: a dimostrazione di ciò starebbero i circa 145 milioni di km percorsi senza incidenti dal 2012 ad oggi dalle 25000 Model S in circolazione.

C’è poi da ricordare che i casi di incidente cui segue l’incendio della vettura sono talmente tanti da non suscitare normalmente alcuna attenzione, sebbene i numeri farebbero spaventare molti automobilisti: oltre ai dati dei Vigili del Fuoco svizzeri che citammo in questo editoriale, la stessa NHTSA giusto nel 2014 ha disposto il richiamo di 2.7 milioni di Jeep Grand Cherokee a causa di un difetto di fabbricazione al serbatoio che le rendeva esposte al rischio incendio in caso di impatto. Sempre secondo l’agenzia americana, nel 2014 sono stati 51 i decessi causati dal fuoco in incidenti automobilistici negli USA e nemmeno uno di questi ha avuto per protagonista un’auto elettrica.

 

 

Andrea Lombardo

Fonte: Bloomberg