Tesla Motors rifonde il finanziamento del Governo USA con 9 anni di anticipo

3365
photo credit: Dawn Endico via photopin cc
photo credit: Dawn Endico via photopin cc

Quello che per alcuni ha segnato una sorte oscura per altri è motivo di orgoglio: Tesla Motors è adesso una delle poche produttrici automobilistiche ad essere integralmente rientrata del proprio debito nei confronti del Dipartimento dell’Energia degli United States.

Ultimamente ogni cosa sembra andare per il verso migliore per Tesla: dopo aver iniziato a guadagnare effettivamente dalle vendite delle sue auto elettriche nel primo trimestre dell’anno ed aver visto le proprie azioni lievitare in Borsa, essere riusciti a svincolarsi dalla sovvenzione governativa è un altro traguardo.

In realtà anche il Chrysler Group, nel 2011, aveva rifuso per intero e con gli interessi i prestiti ottenuti dai Governi di Stati Uniti e Canada con ben 6 anni di anticipo, come ricordato da una nota dell’azienda in reazione alla notizia.

Tesla aveva ricevuto l’appoggio economico del DOE nel 2010 all’interno del programma Advanced Technology Vehicle Manufacturing (ATVM) firmato dal Presidente Bush nel 2008 e rinnovato da Obama in seguito, dopo essersi retta sulle proprie gambe per 7 anni.

La fondazione di Tesla Motors è opera infatti di Elon Musk e si basò su soli capitali privati: quelli pubblici sono arrivati solo dopo aver già immesso sul mercato la Tesla Roadster elettrica, sviluppata assieme a Daimler, ed aver progettato la Tesla Model S.

La settimana scorsa, infine, grazie ai proventi – circa un miliardo di dollari – derivati dalla vendita sul mercato di azioni della società, Musk (che si è assicurato azioni per un margine di sicurezza pari a 100 milioni di dollari) ha raccolto il capitale necessario a saldare il debito con il DOE con 9 anni di anticipo sul termine di rientro.

Le parole dello stesso Musk sono significative: “Intendo ringraziare il Dipartimento dell’Energia ed i membri del Congresso e i loro staff per aver lavorato duramente per creare il programma ATVM, ed in particolar modo tutti quegli Americani che pagano le tasse con cui questi fondi sono finanziati. Speriamo di avervi resi orgogliosi”.

In effetti, è proprio grazie all’onestà dei cittadini che i Governi possono destinare dei capitali per supportare la ricerca e lo sviluppo di progetti industriali importanti: anche il Segretario dell’Energia Ernest Moniz ha sottolineato come sia fondamentale per il progresso della Nazione mantenere un piano di supporto per queste iniziative.

Scommettere sul futuro, spesso, è una carta vincente: per un’azienda che non riesce nell’intento (come potrebbe essere la Fisker Automotive) un’altra, Tesla, è passata dall’empasse del 2009 al dare lavoro a 3,000 Americani.

Inoltre, il rientro così anticipato dal suo debito è un’ottima notizia per l’US DOE che, per l’appunto, deve controbilanciare le eventuali critiche riguardo a casi più sfortunati; in ogni caso, Muniz fa sapere che il portfolio di 30 prestiti concessi dal Governo sta facendo avere ottimi ritorni all’economia del Paese.

Infine, considera come buon segno per la crescità della mobilità pulita elettrica negli States il risultato ottenuto da Tesla, in pole position per contribuire alla modernizzazione dei trasporti americani e per competere sui mercati globali.

Al suo fianco anche le altre industrie automobilistiche affilano i coltelli: le vendite di EV negli Stati Uniti sono triplicate nel corso del 2012 e sono in continua crescita, ricorda in conclusione il Segretario per l’Energia.

 

 

Andrea Lombardo

Fonte: GreenCarCongress

1 COMMENT

Comments are closed.