Un adattatore e via, la Model S elettrica da 500 km di autonomia può rifornirsi anche alla rete di ricarica rapida CHAdeMO, attualmente la più diffusa al mondo.
Lo standard nato in Giappone e fortemente sostenuto da Nissan, la casa automobilistica che ha venduto il maggior numero di auto elettriche sin’ora, in Europa ed America vede l’opposizione dello standard di ricarica rapido SAE Combo, recentemente eletto a soluzione univoca per la mobilità elettrica anche dalla UE.
Tesla Motors però, che sta iniziando la sua conquista del mercato europeo, va a posizionarsi sul piatto della bilancia assieme a CHAdeMO: un po’ a sorpresa, in parallelo all’espansione statunitense ed europea del suo Supercharger Network riservato ed ultra rapido, mette a disposizione di chi possiede una Tesla Model S un accessorio che consente di ricaricare in DC anche da stazioni CHAdeMO.
L’adattatore – del costo di 1,000 dollari americani, circa 700 euro (relativamente poco per chi acquista un’auto di quel valore) – permetterà così agli utenti statunitensi di aggiungere oltre 300 siti di ricarica alla lista di quelli “amici” ed agli europei la bellezza di 897.
La rete CHAdeMO è infatti quella usata da Nissan, Mitsubishi, Toyota, Honda in contrapposizione allo standard scelto da Daimler, BMW e Volkswagen, con la differenza che le prime commercializzano auto elettriche da anni mentre le seconde stanno iniziando adesso (Daimler a parte). Di fatto, di stazioni con lo standard SAE Combo ancora non se ne vedono e le vetture predisposte arriveranno per lo più nell’arco di un anno.
Nissan sta continuando ad implementare questa rete di ricarica sia in Europa che in America e l’aggiunta di Tesla tra le auto compatibili può dare nuova linfa a questo standard, tutt’altro che restìo a sgombrare il campo.
D’altronde il sistema CHAdeMO in corrente continua permette ricariche molto rapide, erogando già un centinaio di km di autonomia in appena mezz’ora: il pacco batterie delle Tesla S è più esigente di quello di una Nissan Leaf e potrebe richiedere più tempo per una carica completa ma l’accesso garantito ad una rete di ricarica già dislocata sul territorio (Nissan da sola vuole aggiungere 400 stazioni di ricarica rapida alle esistenti in Europa), da sommarsi poi al Supercharger Network, è una bella notizia per i futuri clienti Tesla.
Andrea Lombardo
Fonte: InsideEVs