Toyota FV2 Concept: un veicolo (elettrico) che interagisce con il conducente

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Toyota FV2 @ Salone di Ginevra – Credit: InsideEVs
Toyota FV2 – Credit: Toyota
Toyota FV2 – Credit: Toyota

Fra i veicoli curiosi che popolano gli stand del Salone di Ginevra 2014 ce n’è uno che non può propriamente definirsi automobile ma che rappresenta forse l’idea più avanzata di mobilità personale secondo Toyota.

Si chiama FV2 e la sua prima mondiale è avvenuta al Tokyo Motor Show 2013: è però nuovamente in mostra e vale la pena di dedicargli uno sguardo.

Toyota definisce questo quadriciclo (sì, le ruote sono 4, anche se disposte in modo inusuale), simile ad una velomobile, come un veicolo in grado di essere “compreso intuitivamente” dall’utente.

Anche se i Giapponesi non lo dicono esplicitamente, i reporter di InsideEVs si dicono sicuri della natura elettrica della sua propulsione: un motore termico qui stonerebbe, d’altronde.

Il Toyota FV2 è infatti un discreto balzo in avanti in una filosofia di guida che non rinuncia all’aspetto “fun” recuperando però un livello di interattività del corpo ormai dimenticato dal tempo dell’equitazione.

Il guidatore, una volta seduto nella cella ultraleggera che lo costituisce, comanda il veicolo tramite i movimenti del corpo, spostando il peso per andare avanti, indietro o sterzare. No, niente volante nel futuro: piuttosto, un software in grado di comunicare con il conducente parlandogli e comprendendone l’umore, esattamente come farebbe (parole a parte, chiaro) un cavallo.

Classificare lo stato d’animo del pilota serve al Toyota FV2 per determinarne l’abilità di guida e suggerire le vie o le destinazioni preferite, agendo come un vero e proprio copilota farebbe.

Oltre a questa tecnologia, che Toyota chiama “Hearth Project” e che porterebbe ad una crescita parallela di mezzo ed essere umano, sul FV2 si trova applicata la realtà aumentata ed un sistema di comunicazione con gli altri veicoli (ITS Technology) presenti in strada che garantisce la massima sicurezza avvisando riguardo ai pericoli che si celano al di là degli angoli ciechi di visuale.

Da ultimo, il rivestimento della vettura può cambiare colore o visualizzare le immagini che il conducente preferisce, personalizzandosi e rafforzando così un rapporto intimo con l’essere umano.

Chi ha detto che le auto sono strumenti senz’anima?

 

 

Andrea Lombardo

Fonte: InsideEVs