Il 2012 ha visto letteralmente esplodere il fenomeno delle biciclette a pedalata assistita nei Paesi Bassi: il 5% del parco bici complessivo risulta infatti essere elettrificato.
Gli Olandesi sono popolo di pedalatori, già lo sapevamo, e i numeri delle due ruote a casa loro sono sempre stati elevati: ma cosa ha spinto così tanti a scegliere un’e-bike?
I dati possono darci una chiave di lettura: innanzi tutto cominciamo col citarne la fonte, ossia la Fietsberaad, che è una delle partner fondatrici della Dutch Cycling Embassy, partenariato che unisce pubblico e privato nella promozione della mobilità ciclistica in Olanda e nella condivisione del relativo know-how organizzativo.
Nella ricerca condotta salta all’occhio una prima informazione: l’attenzione è rivolta particolarmente alle fasce di età over 46 anni, tra le quali la bici è un mezzo gettonatissimo.
La percentuale di biciclette a pedalata assistita tra queste è del 10%, la più alta, e ci si aspetta che arrivi al 20% in pochi anni.
La giustificazione apparentemente più logica è quindi anche la più scontata: quando la forza fisica viene meno, l’utenza scopre la comodità dell’assistenza elettrica e riesce così a raddoppiare addirittura il range dei propri spostamenti.
Secondo gli altri dati raccolti, infatti, il chilometraggio settimanale medio dei ciclisti arancioni incrementa di oltre dieci chilometri: in bici tradizionale, gli utenti al di sopra dei 46 anni d’età pedalano per circa 20,7 km, mentre in pedalata assistita la media si innalza a 31,3 km settimanali.
Estendendo il campione dai 46enni ai 60enni la media che normalmente si attesta sui 17,3 chilometri sale fino ai 30,9 km con l’ausilio elettrico e, tra gli ultra sessantacinquenni si raddoppia, passando da 15 km appena a 31,4 km a settimana.
Un’altra organizzazione, la VeiligheidNL, grosso modo traducibile con “Sicurezza Netherlands”, ha invece confrontato la casistica di incidenti e conseguenti danni dei ciclisti tradizionali con quella dei ciclisti elettrici. Ebbene, non risulterebbero differenze sostanziali: gli e-bikers che ricorrono alle cure dell’ospedale a seguito di un incidente sono 8.800 all’anno a fronte di un milione di possessori di e-bike.
Allo stesso modo, gli infortuni condividono le medesime cause e conseguenze di quelli sempre occorsi pedalando in bici tradizionale, come a dire che l’elettrico non gioca un ruolo determinate in negativo.
Infine, altre ricerche, di mercato questa volta, della GfK Retail and Technology Benelux, stimano in crescita la domanda di bici a pedalata assistita nel paese dei tulipani: l’incremento delle vendite del comparto ha registrato un più 5% dal 2011 al 2012 e ci si aspetta che aumenti ancora, anche grazie ad una diminuzione dei prezzi delle bici elettriche.
Andrea Lombardo
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