Negli USA un residente nella città di San Antonio, in Texas, ha iniziato una raccolta firme on line per chiedere alla Casa Bianca che vengano installate più colonnine di ricarica, per la precisione una ogni 50 miglia (80 km) e di tipo rapido sulla rete stradale interstatale statunitense.
Il fatto risale al 23 luglio e la notizia è rimbalzata su vari blog: la scadenza delle sottoscrizioni alla petizione è in data 22 agosto 2013 e fin’ora non ha in realtà riscosso un gran successo.
Inserita nell’apposito spazio del sito della White House per la creazione di petizioni da sottoporre direttamente all’attenzione del governo degli Stati Uniti, ha ricevuto meno di 400 adesioni, contro una soglia limite da raggiungere di 100,000.
L’idea del cittadino americano non è certo malvagia e probabilmente sperava di ottenere maggiore visibilità e partecipazione da parte di qualche gruppo attivista o di promozione dei veicoli elettrici negli USA (che tra l’altro non mancano).
Appare chiaro che difficilmente raggiungerà il quorum necessario ad essere presa in considerazione ma, se vogliamo, è già qualcosa che da più parti sorgano iniziative pro mobilità elettrica. Per il resto, evidentemente non c’è ancora un bacino d’utenza così attento e diffuso da far sì che una simile (utile) petizione decolli.
Per certi versi potrebbe sembrare strano che la richiesta di costruire un network di ricarica rapida nazionale non riesca a raccogliere 100, 000 firme quando, nei mesi scorsi, Tesla Motors le aveva pienamente ottenute a sottoscrizione della sua richiesta di poter vendere direttamente le proprie vetture elettriche ai clienti (decisamente non in maggioranza nel Paese, visti i prezzi della berlina di lusso Model S), senza bisogno di avere intermediari o reti vendita fisiche.
È anche vero che quella questione dominò gran parte della stampa maggiore statunitense e che Elon Musk, in quanto a comunicazione, sa essere secondo davvero a pochi.
Andrea Lombardo
Fonte: PetitionsWhiteHouse via AutoblogGreen