Le bici, specie a pedalata assistita, sono tornate fortemente in auge ma, diciamocelo, pedalare in città vuol dire somministrarsi un aerosol non esattamente salutare. E allora, ecco un’ebike che potrebbe evitarvi l’opzione della maschera anti-gas.
Chi meglio di un gruppo di designer ed ingegneri di Bangkok conosce il problema dello smog in città? Proprio da loro arriva il progetto di una bici in grado di purificare l’aria che viene respirata dal ciclista grazie ad un filtro posizionato sul manubrio.
In pratica, l’aria inquinata che viene attraversata dalla bicicletta passa attraverso il filtro, in grado di trattenere le particelle nocive che in essa sono sospese: l’aria filtrata “investe” quindi il ciclista, in parte graziato dal respirare tante porcherie.
In aggiunta a ciò, i geniacci del Lightfog Creative and Design Studio hanno pensato anche ad un telaio che funzioni da catalizzatore della luce solare, convertendola in energie ed ossigeno a sua volta: il tubo orizzontale, in questo caso, emanerebbe il prezioso elemento verso le narici del conducente.
Il concept è al momento ancora solo un progetto sulla carta e non ha un nome. Ha invece ben scritto in fronte l’intento di sommare un valore aggiunto all’uso della bicicletta in città, già di per sé una scelta che contribuisce a fiaccare l’inquinamento atmosferico.
Una parte dell’energia prodotta dal telaio “vivente” di questa ebike alimenterebbe una fuel cell responsabile dell’assistenza elettrica alla pedalata, rendendola quindi anche una bici autosufficiente energeticamente, cosa non impossibile vista anche la Bike Plus progettata e costruita da uno spin-off del Politecnico di Milano.
Al momento il progetto dell’ebike antismog ha meritato una menzione RedDot, riconoscimento nel campo del design internazionale: avrà un futuro anche nella realtà?
Andrea Lombardo