Per completare la panoramica sulle operazioni che la cinese BYD sta compiendo sui mercati della mobilità pubblica nel continente latino americano, riportiamo altre due iniziative che sono state siglate prima dell’ultimo contratto che porta il produttore automobilistico a fornire i suoi autobus elettrici alla capitale colombiana Bogotà.
Proprio in quest’ultima la flotta cittadina del servizio taxi aveva infatti ordinato a BYD 46 delle sue e6 elettriche, le stesse auto scelte da GreenTomatoCars come cab elettrici per Londra: le vetture dovrebbero entrare in servizio proprio adesso, assieme ad altre tre e6 acquistate invece dal dipartimento di Bogotà per l’innovazione, la scienza e la tecnologia.
Era stato l’Uruguay, invece, il primo Stato latino americano a siglare un accordo per portare nel paese una flotta di ben 500 bus elettrici da 12 metri nel 2015: gli autobus di BYD utilizzano la tecnologia ioni di litio-ferro fosfato per le batterie, ritenuta particolarmente affidabile e duratura, garantendo un’autonomia di 250 km a questi automezzi che consumano solo 130 kWh ogni 100 km.
La flotta di autobus è stata acquisita da Buquebus, società titolare di flotte turistiche che si è dichiarata pronta a sostituire tutti i suoi veicoli con altrettanti elettrici per contribuire alla salvaguardia del patrimonio naturalistico della nazione e iniziare a rendersi indipendente dal petrolio, materia che l’Uruguay deve integralmente importare.
BYD, che produce anche batterie e sistemi di sfruttamento delle fonti di energia rinnovabili come pannelli solari e stazioni di ricarica ed immagazzinamento dell’elettricità da essi derivanti, sta oculatamente piantando bandierine in giro per il globo, assicurandosi una pole position sui mercati internazionali qualora la mobilità elettrica dovesse effettivamente decollare.
È la corsa all’elettrico in cui anche Turchia ed India vogliono lanciarsi: per molti paesi in via di sviluppo un’opportunità enorme di giocarsi un futuro da protagonisti nell’economia di domani.
Andrea Lombardo
Fonti: BusinessWire, CleanTechnica
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