Viaggiare in auto elettrica tra ostacoli e barriere cittadine

di Gianni Lombardo
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Punti di ricarica inaccessibili
Punti di ricarica inaccessibili

Parcheggio selvaggio

Uno dei problemi più frequentemente riscontrato nelle esperienze di guida condotte nelle due principali città italiane è quello del non rispetto del diritto alla ricarica da parte di molti utenti e dell’uso scorretto delle piazzole di ricarica. Le difficoltà che ne derivano rischiano di configurarsi come un ulteriore ostacolo all’utilizzo dei veicoli elettrici.

A Milano infatti le particolari tariffe vantaggiose offerte per la ricarica pubblica portano ad una richiesta di prelievo di energia elevata che spesso non può essere soddisfatta in quanto gli stalli risultano occupati o da altri veicoli elettrici che vengono lasciati connessi anche quando il ciclo di ricarica è terminato oppure da mezzi che sostano abusivamente nello spazio riservato alla ricarica stessa. In entrambi i casi gli interventi della polizia municipale e dei carri attrezzi non sempre possono essere tempestivi o risolutivi anche se il Comune di Milano ha emanato ordinanze che rendono possibili adeguate sanzioni, posizionando anche una segnaletica specifica di divieto di sosta per superare una lacuna del codice della strada che non regolamenta le aree destinate alla ricarica dei veicoli elettrici.

Auto costretta a salire sul marciapiede per ricarica
Auto costretta a salire sul marciapiede per ricarica

Situazione ancora più pesante si registra anche a Roma dove soprattutto le colonnine situate lungo i marciapiedi vengono sistematicamente occupate e nascoste da veicoli in sosta in doppia o tripla fila.

Un altro fenomeno da segnalare, registrato in entrambe le città, è poi quello della contemporanea presenza sulla stessa colonnina di veicoli che richiedono prestazioni di ricarica differenti con il rischio che quelli che dispongono di batterie con ridotta capacità e si ricaricano a bassa potenza sottraggano spazio ai mezzi che necessitano di potenze più elevate. È il caso di quadricicli e motocicli che avrebbero bisogno di specifici e meno impegnativi stalli multipresa, cosa che a Milano si va realizzando.

 

I corridoi elettrici

Le informazioni raccolte hanno anche evidenziato quali siano le difficoltà ad uscire dalle città e muoversi verso altre località in un raggio superiore agli 80 km.

Critica in particolare appare la situazione di Roma per la carenza di adeguate infrastrutture extraurbane di ricarica veloce anche se la realizzazione del progetto ENI che prevede la creazione di 40 siti veloci multistandard situati nei propri distributori di carburante dovrebbe migliorare sensibilmente la possibilità di spostamenti anche lungo l’autostrada A1. Al momento è presente la stazione di rifornimento Eni sulla via Pontina vecchia vicino Pomezia.

Stazione servizio multistandard in autostrada
Stazione servizio multistandard in autostrada

Per quanto riguarda Milano la direttrice verso la Svizzera vede la presenza di numerose stazioni di ricarica veloce in corrente continua sia gratuite che a pagamento che rendono possibile la percorrenza di chilometraggi di lunghezza impegnativa.

Anche la direzione verso sud che porta tradizionalmente i milanesi verso il mare della Liguria risulta facilmente percorribile grazie alla recente installazione di sistemi di ricarica veloce multistandard in corrente continua negli autogrill di Dorno Est e Ovest. A tale proposito RSE con proprio personale ha, alcuni mesi fa, effettuato una prova del corridoio elettrico A7, con partenza dalla provincia di Varese, arrivo a Genova e relativo ritorno. Effettuando una sola sosta lungo il viaggio di andata nella stazione di Dorno, dopo 85 km di percorrenza, per una ricarica di 40 minuti circa e limitando poi la velocità a 90 km/h, si è constatato che all’arrivo a Genova l’autonomia residua era ancora di circa 20 km. Il corridoio in questione potrebbe essere completato con l’installazione di una ulteriore stazione di ricarica a circa 28 km da Genova presso l’autogrill di Ronco Scrivia per consentire un innalzamento della velocità di marcia e la riduzione dei tempi di percorrenza di ulteriori 15-20 min. rispetto alle tre ore complessivamente impiegate, soste comprese, per l’intera tratta.