Cosa rallenti oggi l’auto elettrica, da un punto di vista pratico e non pregiudiziale, si sa essere l’autonomia, che la tecnologia commercialmente accessibile limita oggi a circa 200 km. Un problema per i Paesi densamente abitati, come quelli europei, dove le colonnine di ricarica sono poco reperibili ed un limite invalicabile per quelle nazioni che vedono grandi distanze frapporsi tra i centri abitati, vedi l’Australia.
Ecco quindi il perchè della sempre maggior presenza di auto ibride plug-in negli showroom internazionali, auto ibride nel commercio e fuel cells ad idrogeno nei concept.
Sarebbero però solo tecnologie di passaggio e non soluzioni al problema, secondo Volkswagen, che nella persona del Dr. Heinz-Jakob Neussen ha fatto sapere il proprio punto di vista.
Le auto elettriche sono pronte a compiere due balzi avanti “epocali”, per usare un aggettivo inflazionato ma efficace: a Strasburgo, il responsabile dello sviluppo dei powertrain Volkswagen ha definito quelle ibride e ad idrogeno due tecnologie-ponte verso ciò che sarà l’auto elettrica a breve.
“Disponiamo di più densità energetica che in passato – ha spiegato Neussen – e nel 2015-16 compiremo il primo passo avanti, passando dagli attuali 25-28 Ampere/ora a 36-37 Ah. Oggi stiamo già preparando lo step successivo, quello che ci porterà a 60 Ah: le ricerche metteranno a punto una formulazione elettrochimica del tutto nuova entro l’inizio del prossimo decennio”.
Secondo il Dr. Nuessen, nel 2020 le auto 100% elettriche andranno incontro alle esigenze della maggior parte dei guidatori: “Guardiamo la e-Golf – ha detto il dirigente VW – che oggi ha un’autonomia operativa di 190 km. Mi aspetto che la sua prossima generazione, tra il 2015-17, disponga di 300 km e che quella ancora successiva arrivi a 500-600 km”.
Ottime notizie, cui Nuessen fa seguire un appunto doveroso: il mondo, per poter guidare le auto elettriche, ha bisogno di reti di ricarica adeguate.
Non basta perfezionare le batterie dei veicoli, è necessario avere a disposizione sistemi di ricarica ben più potenti di quelli domestici: “Non si può rifornire un’auto elettrica da 500 km con una presa da 3-4 kW. Ci vorrebbe troppo tempo. L’infrastruttura deve crescere di pari passo con i veicoli: c’è come minimo bisogno di stazioni da 50 kW ma ancora meglio sarebbero 80 o 90 kW”.
Sistemi ad alta efficienza che già esistono (come dimostrano i Supercharger Tesla o i Fast Chargers CHAdeMO e CCS) ma che sono ancora merce rarissima.
Andrea Lombardo
Fonte: Motoring.com.au
Sono impaziente di averne una da 500 km!
[…] kW che aprono a prospettive a quattro ruote motrici, ed un pacco batterie che, forse grazie alle ricerche nel campo più volte annunciate negli anni passati, garantirebbe 530 km di autonomia e ricaricabilità rapida dell’80% in 30 […]