Volvo, ricarica wireless per auto elettriche ok dopo i test nelle Fiandre

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Volvo ricarica induzione

Volvo ricarica induzioneLa ricarica per induzione elettromagnetica dei veicoli elettrici ha un enorme potenziale: uno studio condotto da Volvo Car Group nella regione fiamminga del Belgio lo conferma.

Il produttore automobilistico svedese, assieme al costruttore di autobus Van Hool ed a Bombardier Transportation, ha terminato una serie di test sulla ricarica senza fili per veicoli elettrici a batteria. Lo studio, promosso da Flander’s Drive, centro di ricerca e divulgazione dell’industria automobilistica delle Fiandre in Belgio, ha messo in luce il potenziale della tecnologia senza fili, ritenuta da Volvo (e non solo) un passaggio fondamentale per l’adozione della mobilità elettrica.

La ricarica wireless per induzione delle batterie dei veicoli elettrici è pratica ed è effettivamente un modo conveniente per trasferire energia: inoltre, risulta anche essere sicura per le persone.

Grazie alla ricarica induttiva è sufficiente parcheggiare il veicolo elettrico sul dispositivo apposito perché il rifornimento inizi automaticamente, cosa che sgrava il proprietario dalle scomodità legate alla ricarica via cavo.

Durante i test Volvo ha utilizzato un esemplare di C30 Electric da 89 kW (120 cv), versione ad emissioni zero già realizzata da un paio di anni del modello di serie a benzina e fin’ora sempre utilizzata a scopo di ricerca: il sistema di ricarica induttiva si è mostrato capace di completare il rifornimento senza fili in 2 ore e mezza, un tempo per altro inferiore a quello della normale connessione domestica.

La ricarica wireless è una soluzione ormai in fase avanzata di sperimentazione da parte di molteplici attori del mondo dei trasporti e a partire dal 2014 svariati progetti ne vedranno l’utilizzo sia in contesti civili che sportivi (i tre settori che più si prestano a provare l’efficienza di questa tecnologia sono quello dei trasporti pubblici, quello delle consegne merci e delle corse sportive, tutte legate a circuiti di percorrenza obbligati).

Di per sé la ricarica per induzione (che funziona trasferendo energie attraverso un campo elettromagnetico generato da una bobina ed intercettato da una seconda posta sul veicolo) è una tecnologia già impiegata per piccoli dispositivi domestici come telefoni cellulari, lettori mp3 o spazzolini da denti elettrici e non dovrebbe quindi suscitare grandi diffidenze; non ne esiste però uno standard universale, che è ciò al quale Volvo sta lavorando per i propri modelli elettrici ed ibridi.

Infiniti, brand di lusso di Nissan, ha più volte ribadito l’intenzione di voler commercializzare auto elettriche solo nel momento in cui si potrà dotarle di ricarica induttiva globalmente compatibile.

Come scritto sopra, negli ultimi tre anni i progetti di sperimentazione sulla ricarica senza fili dei veicoli sono stati diversi e ad opera sia di chi è interessato a fornire infrastrutture che di chi costruisce automezzi: alcuni, come Bosch, hanno sviluppato dei dispositivi compatibili con specifici modelli di auto elettrica sul mercato ma con l’aumentare della gamma di veicoli offerti occorre trovare una soluzione universalmente compatibile.

Sulla fattibilità di questo tipo di ricarica si hanno ormai pochi dubbi: a New York verrà impiegata in una strada a scopo dimostrativo a partire dal 2014.

 

 

Andrea Lombardo

Fonte: Volvo Car Group

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