La Formula E cresce e la messa a punto della monoposto base che tutti i team utilizzeranno nella prima stagione, con la prospettiva di personalizzarne lo sviluppo in seguito, anche.
Partita più di tre anni fa, la genesi delle auto che vedremo in gara è avvenuta in Francia con la Formulec, vettura di concezione prossima ad una Formula 3000, poi acquisita dalla sempre transalpina Spark Racing Technologies come punto di partenza per le Formula E.
Nel corso del tempo si sono aggiunti al novero degli sviluppatori diversi nomi della più famosa Formula Uno, sino a costituire un consorzio di tutto rispetto.
L’elettronica delle monoposto, la trasmissione e l’unità motore vengono forniti da McLaren Electronic Systems, società che fa capo alla generale scuderia McLaren e che utilizzerà molto probabilmente parte dell’esperienza accumulata nelle competizioni di Endurance nelle quali usa già motori ibridati con l’elettrico.
Sarà invece il settore corse di Renault (Renault SAS) ad ottimizzare la gestione dell’energia a bordo, il layout elettronico e le performance del powertrain: suo è anche lo sviluppo aerodinamico dell’auto, presentata recentemente a Bangkok, e che è stata ribattezzata Spark-Renault SRT_01E.
C’è anche un pizzico di Italia nella nuova Formula E grazie alla costruzione dei telai affidata al team Dallara, mentre gli pneumatici arrivano da Michelin.
Da ultimo, per il momento, si è aggiunto anche il nome di Sir Frank Williams, o meglio, di una delle società specializzate che costituiscono l’universo sportivo di cui fa parte anche il team Williams F1: Williams Advanced Engineering. Tra i primi ad utilizzare sistemi di propulsione ibridi nelle corse e proprietari di una tecnologia innovativa, saranno gli ingegneri Williams a progettare ed assemblare la batteria delle monoposto elettriche per la Formula E.
Da questo dream-team di sviluppatori nascerà l’auto definitiva che verrà colorata con le livree delle scuderie in gara a partire dal 2014.
Le caratteristiche delle SRT_01E non sono ancora del tutto note: si sa che avranno grosso modo un’autonomia di un’ora alla massima velocità, dichiarata per il momento di circa 220 km/h, motivo per il quale le gare saranno corse in due tempi e da due piloti diversi per team, ognuno a bordo della sua monoposto.
Nello sviluppo aerodinamico apportato da Renault SAS le auto, fino a quel momento sviluppate da Spark Racing Technologies, hanno guadagnato un aspetto molto più somigliante ad una F1, con l’aggiunta di una serie di prese d’aria funzionali a raffreddare motore e batterie ma anche ad offrire meno resistenza all’aria possibile.
In questo modo la potenza del motore e l’energia erogata dalla batteria viene dissipata in minor parte per vincere l’attrito dell’aria in velocità: la stessa aria viene convogliata dai deflettori integrati nella carrozzeria a protezione delle ruote con lo scopo di facilitarne il rotolamento e diminuire le turbolenze in loro prossimità.
Ma i vertici della Formula E Holdings mantengono un certo riserbo sugli sviluppi delle monoposto: prima della gara inaugurale, alla quale manca più di un anno, siamo certi che la SRT_01E farà passi da gigante. Naturalmente, ci aspettiamo che anche Ferrari (che con Laferrari ha posto un precedente nell’ibrido) entri nella Formula Elettrica: tanta esperienza e tanta immagine che farebbero solo del bene alla causa delle zero emissioni.
Andrea Lombardo
Fonti: FIA Formula E, Renault Presse