Prossimamente il mercato vedrà l’arrivo di una nuova produzione in serie destinata ad interessare molti: la notizia giunge dalla Germania, sponda Mercedes e si riferisce alla Classe B Electric Drive. Il concept di questa vettura, già di successo nelle versioni a carburante, comincia a farsi vedere con la promessa di materializzarsi negli showroom a breve.
Il marchio stellato ha pensato in ogni dettaglio quella che dovrebbe essere soltanto la prima di una nuova generazione di vetture. Basata esteticamente sulla Classe B che tutti conosciamo, le novità stanno nel “cuore” della macchina, il motore, nello “scheletro” per la concezione dello spazio interno e nel “cervello” per la gestione dell’autonomia. Andiamo con ordine.
Cuore: batte a 100 kW per spingere la vettura con 310 Nm di coppia massima sin dal primo tocco di acceleratore. Il propulsore elettrico di questa Classe B è bello muscoloso, paragonabile ad un moderno benzina da tre litri di cilindrata: la reattività è misurata nell’accelerazione da 0 a 100 km/h contenuta entro i 10 secondi.
La velocità massima è stata invece impostata codice della strada alla mano: 150 km/h ai quali, poi, in un’ottica di limiti, non sarebbe nemmeno così male abituarsi; ma non è tanto con lo sguardo di un novello Alonso che bisogna valutare il dato: è unitamente alle prestazioni della batteria che rivela la sua utilità.
Cervello: la batteria, agli ioni di litio, garantisce, in base alle caratteristiche del motore, un’autonomia di 200 km. Una capacità che comincia a non lasciare troppo spazio all’ansia da ricarica, aiutata dalla possibilità di effettuare rifornimenti anche in una modalità rapida integrata che in un’ora ci restituisce 100 km di percorrenza. L’idea di poter coprire 200 km entro i 150 all’ora suona già in un altro modo.
Gestione intelligente alla base di tutto, si diceva: la conversione dell’energia cinetica in rilascio e frenata viene accumulata rigenerando la batteria, mentre ci si muove, ed il massimo della carica è sempre pronta al momento giusto, mentre si sta fermi. Quest’ultimo sistema si chiama Smart Charging, ossia “Ricarica Intelligente”, per l’appunto: domattina dovete recarvi al lavoro a Milano ed abitate a Brescia? No problem, dite al sistema a che ora avete intenzione di partire e lui, con la vettura attaccata ad una normale presa domestica da 230 V, caricherà la batteria entro l’orario stabilito preoccupandosi di sfruttare le fasce di erogazione meno care. Questo ha due risvolti positivi: emettere meno CO2 possibile anche nello sfruttamento della rete elettrica e farvi spendere meno.
Per lo “scheletro” – ops! Non sono andato propriamente in ordine… – esteriormente la Classe B è quella che già conosciamo: questo è un vantaggio per quella parte di utenza che non valuta l’elettrico secondo criteri di lifestyle da ostentare; è un’auto comune, da fuori. Da dentro, invece, la sorpresa è che nemmeno qui è cambiato qualcosa! Nel pianale del veicolo è stato ricavato l’alloggiamento per la batteria, soluzione modulare ribattezzata pittorescamente dagli ingegneri teutonici come “Energy Space”, che consente di lasciare invariate la spaziosità dell’abitacolo e la stabilità del baricentro della vettura.
In conclusione, cosa manca? Manca solo la commercializzazione. Mercedes sembra pronta a lanciare in tempi rapidi questa versione Electric Drive di una delle sue auto di maggior successo, attirando con tutta probabilità una buona fetta di possibili acquirenti: non appare vistosa come una DeLorean (ricordate “Ritorno al futuro?”), ha un’ottima autonomia per contesti urbani, interurbani e viaggi di media gittata ed ha una buona velocità di punta, sempre nei medesimi contesti. Attendiamo fiduciosi prezzo e, perché no, qualche prova su strada.
Andrea Lombardo
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