È un’idea d’avanguardia che prende forma grazie a metodi da manifattura artigianale: l’auto da 1 litro rappresenta il futuro della mobilità secondo Volkswagen e non è utopia.
L’obiettivo era esattamente questo: produrre una vettura per gli spostamenti quotidiani che non consumasse più di 1 litro ogni 100 km; apparentemente una visione futuristica, almeno per quando fu pensata all’inizio degli anni duemila, che adesso viene realizzata.
La Xl1 è una due posti che molto prende dalle auto sportive per portarlo nel contesto dell’uso comune.
Caratteristiche
Motorizzazione ibrida plug-in, si diceva: i due propulsori sono un TDI a due cilindri che eroga 48 CV di potenza e 120 Nm di coppia con soli 0,8 litri di cilindrata ed un elettrico da 27 CV e 140 Nm, assistiti da un cambio a doppia frizione a 7 rapporti (DSG) ad alta efficienza.
L’unità ibrida è posizionata posteriormente nella vettura, con motore elettrico e frizione interposti tra propulsore a combustione e cambio DSG.
Il motore elettrico, da fermo, può fungere da booster per il motore TDI, arrivando ad un output complessivo di 51 kW e 140 Nm di coppia massima.
La batteria è agli ioni di litio, ha 5,5 kWh di capacità, è collocata nella parte anteriore ed in solo elettrico garantisce 50 km di autonomia ad emissioni zero.
Le prestazioni ci narrano invece di una velocità massima di 160 km/h (limitati elettronicamente), accelerazione da 0 a 100 km/h in soli 12,7 secondi ed un consumo medio di 0,9 l ogni 100 km.
Le emissioni di CO2 sono di 21 g/km, davvero basse.
Il segreto è nella struttura
Due gli assi nella mancia della XL1: la concezione, rigidamente legata a regole da auto sportiva, ed i metodi di produzione.
Massimizzare l’efficienza è un obiettivo raggiungibile solo ottimizzando ogni componente di una vettura, dal peso, che è stato ridotto a 795 kg, all’aerodinamica che sia la migliore possibile, con un Cx di 0,189, al baricentro ribassato (1.153 mm).
Con queste caratteristiche la XL1 può permettersi di viaggiare in piano ad una velocità costante di 100 km/h sfruttando solo 8,4 CV del totale disponibile, o,1 kWh/km di potenza se siete in modalità solo elettrica.
Carrozzeria, pesi e misure
Sono lo scheletro e la pelle della XL1 a fare la differenza: la fibra di carbonio rinforzata (CFK) è il materiale utilizzato e gli elementi sono prodotti secondo la procedura RTM (Resin Transfer Moulding), il che dona robustezza e leggerezza al contempo. Densità e peso specifico di questo materiale equivalgono al 20% di quelli di un normale rivestimento esterno in acciaio, mentre la carrozzeria della XL1 pesa solo 230 kg ed ha elementi spessi appena 1,2 mm senza nulla perdere in portata e rigidità.
L’auto, lunga 3.888 mm, larga 1.665 ed alta 1.153 (più piccola e bassa di una Polo o di una Porsche Boxter, per avere un metro di paragone) pesa complessivamente 795 kg: 227 kg per il propulsore batteria inclusa, 153 kg per il telaio, 80 kg per gli allestimenti, 105 per le componenti elettriche e la rimanenza per la carrozzeria già citata.
Ricapitolando, il 21,3% della vettura è stato realizzato in carbonio rinforzato (CFK), il 22,5% sono metalli leggeri ed il 23,2% sono acciaio e ferro: inoltre, il parabrezza usa la tecnologia “a vetro sottile”, i cristalli laterali sono in policarbonato e sono presenti anche fibre naturali.
Sicurezza
La monoscocca in CFK, studiata con struttura a sandwich, garantisce il mantenimento degli spazi vitali a guidatore e passeggero in caso d’urto, mentre le componenti in alluminio in prevalenza nelle parti anteriori e posteriori dell’auto assorbono la maggior parte dell’energia dell’impatto.
Le porte sono ad ala di gabbiano e, come la carrozzeria, in carbonio rinforzato con l’inserimento di una barra antintrusione in alluminio che assorba anch’essa energia collaborando con la rigidezza del CFK, preposto ad evitare l’ingresso di corpi estranei.
In caso di capottamento, l’apertura delle porte è facilitata dalle viti con punti di sezionamento pirotecnici.
Produzione artigianale, design futuristico e retrovisori high-tech
Uno dei suoi punti di forza risiede nella metodologia di costruzione. L’alto tasso di innovazione tecnologica è unito all’accuratezza artigianale della manifattura automobilistica tipica delle produzioni limitate: seguita singola fase per singola fase, la XL1 è costruita dalla Volkswagen Osnabrück GmbH negli ex stabilimenti Karmann dalle mani di quegli stessi operai che producono la Golf Cabriolet e la nuova Porsche Boxter.
Definita a forma di delfino, con il muso più largo della coda, ha una linea che è stata disegnata direttamente dai flussi aerodinamici, aiutati dallo studio di piccoli spoiler davanti e dietro le ruote per evitare turbolenze. Gli specchietti retrovisori non esistono, rimpiazzati da piccole videocamere integrate nelle porte ad ala: la visuale posteriore è riprodotta su due display nell’abitacolo.
Fari e luci di segnalazione sono a LED, per non smentire l’alto tasso tecnologico dell’auto.
Insomma, curata nel minimo dettaglio, dalla progettazione alla scelta dei materiali, dal design all’ottimizzazione di ogni componente, la XL1 è una due posti che vuole realizzare il sogno di fornire ai guidatori un’auto che consumi davvero pochissimo, sia agile e pratica offrendo al contempo standard qualitativi e di sicurezza altissimi.
Non rimane che attenderne l’arrivo sul mercato per poterla provare nel mondo reale.
Mondo al quale la XL1 dice già di appartenere.
[A.L.]
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