Finalmente sembra che si inizi a fare sul serio anche a livello di Commissione Europea per quanto riguarda la mobilità elettrica. Il 2014 dovrebbe essere l’anno decisivo in cui l’Unione Europea dovrà esprimersi riguardo ai “Trasporti Puliti”, cioè le auto elettriche e quelle funzionanti con altri carburanti alternativi.
La conferma arriva da Olivier Onidi, direttore per la mobilità sostenibile ed innovativa della Commissione Europea, che ha fornito spunti in merito alla questione durante un’intervista rilasciata a Zachary Shahan di CleanTechnica – che riportiamo anche nel sito di Veicoli elettrici – durante l’EVS27, il simposio internazionale sui veicoli elettrici tenutosi a Novembre 2013 a Barcellona.
È chiara la volontà dell’UE di spingere la crescita all’utilizzo dei veicoli elettrici obbligando gli stati membri a dotarsi di infrastrutture di rifornimento per carburanti alternativi e di ricarica per veicoli elettrici.
Nella realtà esiste già da un anno un testo di legge comunitaria che la Commissione dovrebbe solo ratificare e poi fare in modo che i singoli stati lo recepiscano e lo applichino in maniera seria. La sfida è importante perché le singole politiche sui trasporti sostenibili delle nazioni europee non potranno più ignorare l’obbligo di costruire una reale alternativa per chi vuole scegliere fra auto tradizionale o auto elettrica. Ciò passa attraverso l’approvazione di programmi nazionali per la costruzione di infrastrutture di ricarica ed il rifornimento di carburanti alternativi, con particolare attenzione alla dislocazione sul territorio presso centri commerciali, aree pubbliche e distributori di benzina.
In più l’Unione Europea vuole lanciare un altro “guanto di sfida”: vorrebbe uscire dall’ambito urbano con i veicoli elettrici e quindi stimolare lo sviluppo di infrastrutture di ricarica che permettano spostamenti molto più ampi. Questo lo si potrebbe ottenere con le tecnologie di Fast Charging che non sono una chimera.
Per esempio l’Estonia (…si avete letto bene, non ho scritto Germania) è stato il primo Paese ad aver installato una rete di ricarica rapida multistandard con copertura nazionale.
E noi in Italia? Beh, io sarei già soddisfatto se riuscissimo ad ottenere il recepimento della normativa in tempi brevi, sarebbe utile anche in ottica Expo 2015.
Alessandro Garnero (alessandro.garnero@tecnichenuove.com)
Sarebbe una buona cosa che in Italia si adottassero la normativa europea senza modifiche quali, per esempio, la diffusa convinzione che per la ricarica veloce in corrente continua sia necessario personale addestrato quando in realtà la può fare un bambino (e così è in tutto il mondo). Si tratterebbe di una di quelle regole che, dietro al pretesto di garantire più sicurezza, ucciderebbe la tecnologia.