A forza di proclami non sempre seguiti da tangibili realizzazioni, qualcuno potrebbe pensare che l’elettrico ed il suo impiego nella mobilità pubblica siano una chimera. Non dovunque però funziona così: i produttori di autobus elettrici esistono ed i loro mezzi circolano in molte realtà.
Guardando oltreoceano, notizia recente è che General Motors ha investito, assieme ad una pletora di altri soggetti finanziari, per altro in espansione rispetto al passato, in un produttore di autobus elettrici: Proterra.
Proterra Inc. è un’azienda statunitense di base a Greenville, South Carolina, che ha sviluppato il marchio EcoRide a contraddistinguere i suoi bus, tra i pochi, a quanto dichiarato, a soddisfare pienamente i requisiti che un mezzo per il trasporto pubblico dovrebbe avere. L’autonomia di 40 miglia e la possibilità di ricaricare in modalità rapida – appena dieci minuti – i pacchi di batterie al litio-titanato da 54-72 kWh di capacità sono i suoi punti di forza: queste caratteristiche porrebbero EcoRide in grado di rimpiazzare agevolmente gran parte del parco mezzi esistente su tratte a scorrimento veloce interurbane. E, al contrario di quanto si sia indotti a pensare, senza compromessi tra le vecchie abitudini di transito del servizio ed eventuali nuove esigenze tecniche portate dal fatto di essere a propulsione elettrica.
Lo scopo del finanziamento faraonico (23 milioni di dollari) che Proterra si è accaparrata è quello di dare una spinta alla sua crescita sul mercato: otto investitori, tra cui GM, supportano quindi l’azienda, meritevole di aver brevettato il primo transit-bus elettrico a ricarica rapida. Testato al Bus Research and Testing Center di Altoona in Pennsylvania, EcoRide è anche il primo autobus elettrico ad aver completato l’intero ciclo di esami richiesti a livello federale per dimostrare capacità ed affidabilità del veicolo; è pertanto pronto a sfidare i colleghi diesel nelle scelte delle compagnie di trasporti degli USA.
Tra queste ultime, le Federal Transit Administration che hanno deciso di puntare sugli EcoRide zero-emission sono StarMetro, transit authority della Florida che ha ordinato un trio di bus elettrici ed una stazione fast-charge per la città di Tallahassee, Foothill Transit, California, che conta altri tre veicoli nella città di Pomona e VIA San Antonio Transit; la Regional Transportation Commission di Reno, in Nevada, la King Country Metro Transit di Seattle, stato di Washington, la Chicago Transit Authority e la Fresno Area Express si sono invece interessate all’idea elettrica nell’arco degli ultimi due anni.
Sul sito di Proterra Inc., le altre città che si servono dei suoi e-bus ufficialmente indicate sono Austin nel Texas, Burbank e Stockton in California, Columbia e Seneca per la South Carolina ed infine Fort Lewis nello stato di Washington.
La città di Los Angeles si è invece rivolta alla cinese BYD che, dopo vicissitudini varie, ha fornito un suo eBUS-12 da 40 posti al servizio della società Hertz all’intorno del South California Airport.
Un altro esempio viene invece dalla Vecchia Europa.
La municipalizzata di Vienna, Wiener Linien, che gestisce il trasporto pubblico nella capitale austriaca ha cominciato a far circolare il primo di una flotta di dodici autobus elettrici fornitigli dal duo Siemens-Rampini. Questi e-bus si ricaricano tramite un pantografo ad ogni fermata e capolinea, aumentando la propria autonomia, complessivamente di 120/150 km circa, ogni quarto d’ora di ricarica. Le batterie al litio-ferrite, quando sono fermi in deposito, si ricaricano a fondo sfruttando una corrente di 15 kW, mentre in marcia vengono aiutate da dei motori tri-fase a convertire l’energia recuperata dalle frenate. La loro capacità è di 96 kWh e si accollano il funzionamento di ogni apparato del mezzo, aria condizionata compresa, per il benessere dei 40 passeggeri trasportabili. La velocità massima raggiungibile è di 62 km/h.
La città, entro l’estate del 2013, vorrebbe essersi dotata di un servizio pubblico totalmente elettrico e per farlo ha puntato su questi mezzi nati dalla compenetrazione di due esperienze diverse, quella di Siemens per la tecnologia e-drive e quella di rampini nella produzione di autobus. Grazie a questa scelta, Wiener Linien è stata anche selezionata vincitrice del premio EBUS, conferitole dal Forum Tedesco della Logistica e del Trasporto in qualità di prima azienda di mobilità pubblica d’Europa ad aver pianificato dei trasporti di linea urbani in elettrico.
In Italia sono invece noti da tempo diversi progetti: Genova e Torino hanno degli autobus elettrici utilizzati per testare la tecnologia di ricarica ad induzione, ossia senza fili e lungo il tragitto. Anche in Toscana è vivo il progetto E-Life, gestito dalla grossetana Rama assieme a BredaMenarinibus, che vede protagonisti dei 12 metri a zero emissioni di importazione cinese di cui abbiamo parlato nell’articolo “Lunghi autobus green circoleranno in Maremma”.
Ma gli italiani percepiscono come concreta la presenza dei veicoli elettrici nel trasporto pubblico? Sarebbe interessante che foste proprio voi a dircelo, segnalandoci le iniziative nelle vostre città. Insomma, su un autobus elettrico, avete mai avuto l’onore di salirci?
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