Se l’energia è pulita, 1/3 degli automobilisti passerebbe ad un’auto elettrica: lo dimostra uno studio universitario

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photo credit: NRMA New Cars via photopin cc

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Chi compra un’auto propende più facilmente verso un veicolo elettrico quando è certo che l’energia elettrica che utilizzerà è stata prodotta in modo pulito: la conferma di questa, di per sé intuibile tendenza, arriva da uno studio pubblicato su Environmental Research Letters (ERL).

Che la mobilità sostenibile per definizione vada di pari passo con una presa di coscienza della gente sul tema del rispetto ambientale è cosa lampante: altresì è evidente che quanti già pensino ad un’auto elettrica rientrino in quella fascia di convinti anti-CO2 e che quelli che si avvicinano spesso siano attratti dall’idea di risparmiare rispetto alla benzina.

La ricerca condotta da Jonn Axsen della canadese Simon Fraser University in collaborazione con Kenneth Kurani dell’Università della California ha dimostrato quanto anticipato sopra sulla base di un’indagine svolta intervistando tre campioni di automobilisti nord Americani: uno che preferisce auto tradizionali, endotermiche ma di ultima generazione, uno che apprezza le auto ibride ed uno rivolto alle elettriche pure.

Le domande riguardavano per tutti l’appetibilità di un’auto elettrica come eventuale prossima scelta, l’interesse ad acquistare energia da fonti rinnovabili e a dotarsi di impianti per la sua produzione domestica ed, infine, cosa pensassero del combinare entrambe le cose.

L’ultima opzione si è rivelata in assoluto la più gettonata ma, a sorpresa, la percentuale più alta di interessamento è arrivata dai possessori di auto endotermiche: ben il 23% in più del previsto sarebbe attirato dall’idea di abbinare elettricità pulita ed automobile a zero emissioni.

Meno inaspettatamente si conferma una proporzione maggiore di favorevoli all’interno degli attuali proprietari di veicoli ibridi ed elettrici.

In definitiva la ricerca di Axsen e Kurani mette nero su bianco quello che diverse case automobilistiche hanno già capito ed in parte tradotto in strategie di marketing, vale a dire che l’offerta di un pacchetto per l’energia pulita abbinato ad un veicolo elettrico aumenta la domanda per questi ultimi; un esempio è BMW che sia negli USA che in Europa offre soluzioni integrate fra fotovoltaico e l’acquisto di una i3 ma un’altra, per il momento solo negli States, è Tesla con il suo Supercharger Network alimentato a pannelli solari.

Ed in generale, con un po’ di lungimiranza, si intuisce che il progetto di mobilità che molti produttori hanno in mente tende proprio ad unificare in un’unica rete la produzione privata di energia (pulita), la gestione energetica dell’abitazione e l’automobile.

Alla fine, la morale che i due ricercatori traggono dal loro studio dice che le persone, più che essere mosse dalla preoccupazione per i cambiamenti climatici del pianeta, sono spinte a considerare la mobilità alternativa per motivi ben più terra-terra: primi fra tutti l’inquinamento locale della zone di residenza e la convenienza economica.

Leve sulle quali agire, se ci pensiamo, già oltremodo valide.

 

 

Andrea Lombardo

Fonte: EnvironmentalResearchWeb

 

1 COMMENT

  1. […] Un’altra lancia spezzata a favore del gestore britannico, che è anche un fornitore di elettricità per reti domestiche ed aziendali, è il fatto che deriva la sua energia solo da fonti rinnovabili: e come testimoniano svariati studi, il gradimento della mobilità elettrica aumenta quando è associato all’energia pulita. […]

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