La più nutrita flotta di taxi elettrici al servizio di uno scalo aeroportuale si trova non in America, non in Cina o Giappone bensì in Europa: è l’Amsterdam Schiphol ad aver infatti siglato un contratto che porta ben 167 berline elettriche Tesla Model S a lavorare nell’aeroporto per i prossimi 4 anni.
Gestita all’unisono da BBF Schipholtaxi e dal BIOS-Groep, la nutrita compagine di vetture elettriche, oltre ad offrire un servizio di lusso ai passeggeri di uno degli aeroporti internazionali più importanti d’Europa, fa salire la struttura di olandese al terzo posto fra gli scali più ecosostenibili del pianeta.
Non da ultimo, l’aeroporto di Amsterdam Schiphol si presta poi come vetrina di tutto rispetto per le auto elettriche, portando un sicuro beneficio alla mobilità elettrica tutta oltreché direttamente al produttore californiano Tesla Motors, che mette a segno l’ennesima operazione di immagine azzeccata.
Lo Schiphol Group aveva d’altra parte già dimostrato attenzione per la sostenibilità ambientale ordinando una flotta di autobus 100% elettrici al marchio cinese BYD, a questo punto complementari in un servizio di trasporti a zero emissioni assieme alle Model S taxi.
L’iniziativa non deve stupire, in quanto i Paesi Bassi, già tra i migliori mercati europei per i veicoli con la spina, ospitano sul proprio territorio diverse sperimentazioni simili, che vanno dall’aver sostituito integralmente i trasporti pubblici a combustione in piccole realtà insulari, all’aver introdotto flotte di taxi nelle maggiori città ed alle politiche di incentivi che portano auto e van commerciali elettrici a costare meno dei concorrenti a benzina o diesel.
Cose dell’altro mondo, specie se paragonate all’introduzione non più vecchia di un mese del primo taxi elettrico in Italia, non fosse che sempre di Unione Europea si tratta.
Andrea Lombardo
Fonte: ElectricCarsReport